Il trend mensile degli accessi di Galatro Terme News tra Giugno 2007 e Giugno 2008.
Ed ora alcune curiosità. Guardando l'andamento nell'ultima settimana di giugno si nota che il maggior numero di accessi si verifica nella prima metà della settimana, mentre nel weekend c'è una diminuzione, con dei minimi la domenica:
Il trend degli accessi di Galatro Terme News nell'ultima settimana di Giugno 2008.
Per quanto concerne invece la distribuzione in base alle varie nazioni degli ultimi cento contatti si nota, oltre a una ovvia prevalenza dell'Italia con l'84%, la Svizzera con il 7%, l'Argentina con il 6%, la Spagna il 2% e la Germania l'1%.
La distribuzione tra le varie nazioni degli ultimi cento contatti di Galatro Terme News.
Sempre prendendo in considerazione gli ultimi cento accessi, sulla base del parametro dei server utilizzati dai lettori per connettersi, si nota che in testa c'è Telecom Italia con il 36%, mentre per il 20% degli utenti compare solamente l'indirizzo IP, segue Fastwebnet con il 9%, Tiscali con l'8%, Iplannetworks.net col 6%, Libero col 5%, Interbusiness 4%, Tele2 2%, Ono.com 2%, Net24.it 2%, Hispeed.ch 2%, Ip-plus.net 1%, Fastres.net 1%, Bluewin.ch 1%, Adslplus.ch 1%.
La distribuzione tra i server utilizzati negli ultimi cento accessi a Galatro Terme News.
Altre curiosità. Considerando sempre gli ultimi cento contatti, l'87% dei lettori utilizza come sistema operativo per la connessione Windows XP, il 7% usa invece Windows Vista, il 5% Windows 2000 e l'1% Windows Server 2003.
La distribuzione dei sistemi operativi usati dai lettori negli ultimi cento accessi a Galatro Terme News.
Infine i browsers usati per la navigazione negli ultimi cento contatti. In testa Internet Explorer 6 utilizzato dal 52% dei lettori, seguito da Internet Explorer 7 con il 36%, Firefox con l'11% e Internet Explorer 5 con l'1%.
La distribuzione dei browsers usati dai lettori negli ultimi cento accessi a Galatro Terme News.
(7.7.08) TERME: DUBBI SUL BANDO - Nei giorni scorsi abbiamo ricevuto e pubblicato un bando del Comune per l’acquisto di attrezzature per le vasche fisioterapiche delle Terme per un importo complessivo più Iva di 8740,86 €.
La motivazione della spesa è il “completamento della struttura termale”. Ora, nella Convenzione a suo tempo stipulata tra il Comune di Galatro e la Terme Service srl è detto chiaramente, all’art. 4, che “la concessionaria si impegna a realizzare le opere di completamento e di miglioramento”, per cui se tali attrezzature rientrano tra le opere di completamento non v’è dubbio che sia la concessionaria a doversene fare carico, non il Comune concedente. Anzi, avrebbe già dovuto essersene fatta carico, per cui stupisce che non le sia stata contestata l’inadempienza.
Ed è sempre la concessionaria a doversene fare carico nel caso in cui l’acquisto delle succitate apparecchiature venisse catalogato tra gli “interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria”.
Per quanto la Convenzione sia generalmente giudicata a maglie troppo larghe, non offre spiragli perché il Comune si sobbarchi tale spesa. A meno che la ragione non venga individuata nell’utilità pubblica di una spesa di cui il concessionario non può farsi carico. In tal caso saremmo, puramente e semplicemente, al ridicolo.
Qualche chiarimento sarebbe, come direbbe Totò, d’uopo.
I dubbi sono fugati solo in parte. Il problema, comunque, non è tanto tecnico quanto politico, non essendoci nel decreto rimessoci dal tecnico comunale nessuna prescrizione perentoria. La locuzione “strettamente finalizzate” lascia infatti cospicui margini di discrezionalità, come del resto attestano gli altri impegni assunti utilizzando ”l’economia accertata”. Va da sé che il Comune può decidere, per motivi di generale utilità pubblica, di derogare dal regime posto in essere dalla convenzione con la Terme Service. Ciò non configura nessuna illegalità. Un’inopportunità però sì, che andrebbe inquadrata nel contesto di una generale valutazione circa il rispetto delle clausole della convenzione da parte del concessionario. Il nostro pensiero al riguardo lo abbiamo espresso più volte e lo ribadiremo alla prossima occasione.
LA REDAZIONE
(25.7.08) DOPO L'ADSL UN NUOVO FRONTE: IL DIGITALE TERRESTRE - E’ nella tradizione di Galatro, per cause legate alla posizione e alla morfologia del paese – ma anche ad altri fattori - arrivare tardi ai ritrovati tecnologici che, di volta in volta, rivoluzionano il mondo delle comunicazioni – che vive di rivoluzioni fin dall’epoca in cui l’invenzione della scrittura ha relegato l’oralità in secondo piano.
Arrivammo tardi, alla fine degli anni Sessanta, a vedere senza effetto neve la televisione in bianco e nero; solo alla fine del 1975, alla vigilia della nascita della nuova Rai con il passaggio del controllo dal governo al Parlamento, il secondo canale – in procinto di trasformarsi in Rai Due - divenne visibile in tutta la valle del Metramo – fino ad allora solo chi abitava nelle zone alte poteva guardare "Rischiatutto"; fummo costretti ad aspettare la metà degli Ottanta per inebetirci con le tv berlusconiane e la fine dello stesso decennio per vedere il TG regionale su Rai Tre.
Stesso film con l’avvento dei telefoni cellulari: solo da qualche anno abbiamo due ripetitori dedicati. E solo da pochi giorni, infine, siamo stati collegati alla rete ADSL, grazie alla quale lo scaricamento di file pesanti con la posta elettronica e la visualizzazione dei filmati non è più un problema.
Adesso però il fronte si sposta alla tv digitale terrestre, i cui peraltro ancora molto pochi canali sono visibili (a Galatro) a pochissimi.
C’è, invero, chi sostiene che il digitale terrestre è già morto, superato da un nuovo sistema che integra tv, internet e telefonino. Si può però facilmente ribattere che il mondo dei media è inclusivo: nessun medium è mai uscito di scena, per la semplice ragione che quello che viene dopo è sempre diverso dal precedente e mai alternativo, per cui lo affianca ma non lo sostituisce, rappresentandone un’integrazione, non un’alternativa. E’per questo motivo che il computer non ha sostituito libri e giornali, la cara vecchia radio sopravvive benissimo nell’epoca della televisione e di internet e non tutti abbiamo abbandonato la telefonia fissa per quella mobile. Gli utenti delle comunicazioni siamo politeisti, non abbiamo un solo dio. E’ il caso, quindi, di batterci perché Rai e Mediaset adattino i loro ripetitori. Con i suoi canali tematici,la cui qualità è paragonabile senz’altro a quella dei canali satellitari, il Digitale Terrestre rappresenta un’opportunità importante e, per i calciofili, un’alternativa a Sky.
E’ bene, diceva il divo Giulio, avere almeno due forni dove comprare il pane.
(30.7.08) SCUOLA MATERNA DI TRE VALLONI A FORTE RISCHIO - I tagli dei servizi essenziali (vedi articolo sulla Guardia medica) non risparmiano neppure i bambini delle contrade montane del nostro Comune, che se vorranno frequentare la scuola dell’infanzia nel prossimo anno scolastico dovranno sobbarcarsi una ventina di chilometri di scuolabus per raggiungere il centro, con inevitabili disagi per loro e per le famiglie.
Corre voce – non c è ancora l’ufficialità - che sia stata soppressa una sezione di scuola materna del nostro Comune, con la conseguente chiusura della sede di Tre Valloni. Se la notizia fosse vera sarebbe di una gravità inaudita, configurandosi come un attentato a un diritto fondamentale di alcuni cittadini, che vedrebbero le loro opportunità formative compromesse da una decisione che li penalizza in ragione, puramente e semplicemente, del posto in cui abitano (c’è da chiedersi che cosa ci sta a fare il ministro delle cosiddette pari opportunità).
Di fronte allo scempio di diritti costituzionali sarà inevitabile che gli organi istituzionali – Giunta e Consiglio comunale - facciano sentire, attraverso mozioni ed ordini del giorno, la loro voce e partecipino alle iniziative di protesta che già si preannunciano in tutta la provincia (che subirà, in tutti gli ordini di scuola, l’amputazione di ben 204 classi).
Con l’attacco indiscriminato alla sanità, alla scuola e al lavoro dipendente in quanto tale si fa chiaro il disegno di questo governo di aggredire le basi del patto costituzionale, il nocciolo duro dei diritti che costituiscono l’essenza della cittadinanza, la sostanza stessa della democrazia.
Quando la Sinistra si renderà conto che con questo governo e con questa maggioranza non c’è dialogo possibile – non essendo condivisi i valori di fondo e non essendoci una comune visione del Paese e della società, che la distanza, per intenderci, non è politica ma filosofica o addirittura antropologica- sarà forse troppo tardi.
Il problema è, però, che la Sinistra non ha una chiara idea di se stessa. Essa pure, nella scorsa legislatura, ha operato tagli su scuola e sanità. Mentre una sinistra degna del nome, veramente tale, considererebbe la spesa in questi due settori una variabile indipendente, sia pure facendo una lotta feroce agli sprechi.