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(21.8.12) PREMIO CALABRIA AMERICA 2012 A RAFFAELA CUPPARI - E' la volta di un'altra argentina di origine galatrese ad aggiudicarsi il Premio Calabria America, giunto alla XVII edizione. Dopo l'avvocato Bruno Zito, anche lui galatrese, che lo vinse nel 2007, è la prof.ssa Raffaela Cuppari, già docente presso la facoltà di Scienze Economiche dell'Università di Buenos Aires, a vincere l'ambito premio.
Il Premio Calabria America è organizzato dal Centro D'Arte e Cultura Bruzio, con il patrocinio della Città di Gioia Tauro, della Regione Calabria e della Provincia di Reggio Calabria. La cerimonia di premiazione è prevista presso la scalinata del Palazzo S. Ippolito a Gioia Tauro, alle ore 18,00 di Sabato 1° Settembre 2012 alla presenza di numerose autorità.
Come ci comunica Pina Lamanna, nostra collaboratrice da Buenos Aires, Raffaela Cuppari, dopo la cerimonia, si recherà a Galatro in visita ai parenti e vi rimarrà anche per la festa della Madonna della Montagna.
A Raffaela Cuppari i migliori auguri da parte della nostra Redazione.
Eugenio Scalfari nasce a Civitavecchia il 6 aprile 1924. Con la famiglia si trasferisce a Roma, dove studia la Mamiani, e poi a Sanremo perché al padre è offerta la direzione del Casinò. Al liceo Cassini incontra Italo Calvino di cui diventa amico. “Roma Fascista”, organo del Guf (Gruppo universitario fascista), ospita le sue prime esperienze giornalistiche, ma all’inizio del 1943 si scontra con i gerarchi del Partito per una serie di corsivi non allineati. Finita la guerra entra in contatto con il neonato Partito liberale, partecipa all’atto costitutivo del Partito radicale, lavora alla Banca Nazionale del lavoro, scrive per “Il Mondo” e per “L’Europeo” stringendo legami professionali e personali con i direttori Mario Pannunzio e Arrigo Benedetti, poi direttore dell’“Espresso” fondato nell’ottobre 1955 con Scalfari che ne è il responsabile amministrativo e successivamente anche il direttore. Nel 1963, nelle liste del Psi, viene eletto al Consiglio Comunale di Milano. Querelato dal generale Giovanni De Lorenzo insieme a Lino Jannuzzi nel 1968 per l’inchiesta sul Sifar, eviterà il carcere grazie all’immunità parlamentare in quanto eletto deputato alle elezioni politiche del 1968 come indipendente nelle liste del Psi. Stessa sorte per Jannuzzi che entra in Senato.
Dalle campagne contro Eugenio Cefis, presidente dell’Eni e dopo di Montedison, nasce il libro “Razza padrona” scritto con Giuseppe Turani. Il 14 gennaio 1976 esce il quotidiano “la Repubblica” da lui fondato con Carlo Caracciolo, editore del Gruppo L’Espresso, e ne sarà il direttore fino al 1996: gli succede Ezio Mauro.
I suoi primi libri – a volte si affianca coautori di provata competenza e di sicuro pedigree culturale e ideologico – sono soprattutto inchieste politico-economiche. Nel 1986, con “La sera andavamo in via Veneto” si delinea in Scalfari un’attitudine narrativa e memorialistica che si afferma definitivamente dal 1994 ad oggi con una serie di volumi saggistici e narrativi. “Il labirinto” (Rizzoli 1998) è una sorta di capofila nella sequenza in cui spicca il romanzo “La ruga sulla fronte” (Rizzoli 2001), e che per ora si ferma a “Scuote l’anima mia Eros” (Einaudi 2011). Il compendio antologico delle sue scritture giornalistiche, saggistiche, narrative è stato ora pubblicato nel volume “La passione dell’etica” (collana I Meridiani Mondadori, pp. 1984, euro 60) che si è giovato delle cure sapientissime di Angelo Cannatà, autore di corpose note ai testi dense di riferimenti – un sussidio straordinario per il lettore comune e il lettore di professione – e della bibliografia.
(28.9.12) LE ATMOSFERE MEDITERRANEE DI FRANCESCO CORTESE (Massimo Distilo) - In un momento che sembra particolarmente propizio per la musica galatrese, durante il quale diversi nostri musicisti stanno dando il loro meglio nei vari generi, spicca in questo frangente il nome di Francesco Cortese, musicista a tutto tondo di cui ci siamo già occupati in passato, in occasione dell'uscita del suo CD intitolato Li belli canti calabrisi.
Francesco suona le tastiere, la chitarra, ma soprattutto canta in modo sublime, rendendo palpabile, grazie alla sua voce, tutto il grande retaggio della nostra tradizione musicale mediterranea.
Ascoltando le sue canzoni, sia dal vivo che in disco (ne ha incisi diversi per l'etichetta Sidem), si viene automaticamente trasportati nel più genuino, e per noi consueto, mondo dei paesaggi della nostra terra, in cui i colori e le sonorità che caratterizzano questo angolo di Mediterraneo sono esaltati in maniera mirabile. Le atmosfere che egli riesce a creare, pur rispettando le vocalità tipiche della nostra musica, sono portatrici di un sound che, complessivamente, le trascende ricevendo, in quantità misurata, contaminazioni dai generi più disparati: dal pop al rock, dal blues al techno.
E' il mondo popolare il protagonista delle sue canzoni, con tutti i personaggi e le maschere che lo rendono inimitabile. Tutto il fascino e la bellezza della nostra provincia italiana sono trasfusi nelle sue canzoni in cui si parla di rondini, belle donne, preti, marescialli, amori difficili o facili, e in cui tutta una folla di personaggi prende vita come in un quadro di Manet.
Francesco Cortese in quest'ultima estate ha continuato a mietere successi col suo gruppo musicale, ma ha in serbo altre sorprese per il suo pubblico, visto che sta lavorando, proprio in questo periodo, a nuove canzoni che, da quanto egli fa trapelare, avranno un sapore particolare.
Auguriamo dunque buon lavoro a questo artista che contribuisce a tenere alto il vessillo della musica galatrese e vi proponiamo alcuni estratti di canzoni (molto brevi per ragioni di copyright) prese dal suo CD intitolato Calabria e Calabrisi.
Buon ascolto!
Dopo l'importante e riuscita esibizione estiva nell'ambito del festival jazz di Roccella Jonica, si accavallano intanto nuove date concertistiche per il nostro jazzista, alcune delle quali in Calabria.
Ecco un sintetico elenco:
6 Ottobre: Nicola Sergio Trio - Umbertide, Perugia (L'occhio, l'orecchio e la bocca), ore 21,30
7 Ottobre: Nicola Sergio Trio - Roma (Alexanderplatz Jazz Club), ore 21,30
11 Novembre: Piano solo - Polistena, Rc (Autunno in Jazz Festival), ore 21,30
12 Novembre: Nicola Sergio Trio - Villa S. Giovanni, Rc (La Sosta Jazz Club), ore 21,30
17 Novembre: Piano solo - Cosenza (Teatro dell'Acquario), ore 21,30
19 Novembre: Nicola Sergio Trio - Amsterdam (Murphie's law jazz club Den Haag), ore 22,00
25 Novembre: Nicola Sergio Trio - Parigi, Ile de France (Sunside Jazz Club), ore 21,30
In questo momento particolarmente felice per le varie espressioni musicali galatresi, avere Nicola Sergio come riferimento
essenziale nel campo del jazz internazionale, costituisce senza dubbio motivo di grande soddisfazione per la nostra cittadina termale. Siccome ben conosciamo il carattere di Nicola, sappiamo che di certo egli non si fermerà qui, e che ci darà in futuro nuovi e ancor più pressanti motivi per scrivere di lui e della sua musica.
L'invito da cogliersi, per i nuovi musicisti emergenti dell'attuale florido panorama musicale galatrese (ma da estendersi anche per chi opera in campi diversi da quello musicale), è quello di cercare di emulare Nicola, non tanto negli aspetti prettamente musicali, ma soprattutto nella costante voglia di fare e di migliorare, di proporsi e di proporre sempre nuovi progetti ogni volta arricchiti di nuove idee. Ad maiora!
E' possibile inoltre votarlo per farlo salire nella speciale classifica dell'editore e, per chi lo leggerà, postare dei commenti. Lo si può fare da quest'altro link:
Inoltre si può già scaricare un'anteprima del libro che, vi assicuriamo, è davvero interessante e contiene, fra l'altro, anche un piccolo spaccato della vita galatrese davvero da non perdere...
Facciamo quindi i migliori complimenti a Greta per questo esordio narrativo che contribuisce a tenere sempre alto il livello della tradizione culturale galatrese.
Nelle foto: a sinistra la copertina del libro "La luce in fondo al tunnel", a destra Greta Sollazzo.
Il CD Illusions è acquistabile on line su diversi siti: www.ibs.it - www.amazon.it
E' inoltre scaricabile in formato mp3 sulle piattaforme: iTunes - Amazon
Nicola Sergio (classe 1978) ha iniziato i suoi studi musicali a Galatro col pianista Massimo Distilo, con cui ha studiato per sei anni prima di essere ammesso al Conservatorio "Torrefranca" di Vibo Valentia. Si è quindi trasferito a Perugia dove ha conseguito il diploma di Pianoforte al Conservatorio "Morlacchi" e la laurea in Economia. Si è in seguito dedicato al jazz e da alcuni anni vive a Parigi. Per ulteriori dettagli sul curriculum musicale e sulle ultime performance di Nicola vi rimandiamo alla versione integrale del recente articolo di Umberto Di Stilo (PDF 19,5 KB) pubblicato parzialmente su Gazzetta del Sud.
(2.12.12) NOTE SULLA POETICA DI ROCCO GIUSEPPE TASSONE (Armido Cario) - La penna ed il foglio sono, per Rocco Giuseppe Tassone, appendici dell’anima: la poesia è visceralmente connaturata alla sua stessa indole, è un tratto distintivo della sua natura. Non a caso, attraverso la lettura dei suoi versi, traspare una poesia intensamente profonda, emozionale, intima. La rilettura offre, invece, allo spirito sempre nuove rivelazioni, nuove sfumature. I versi, per Tassone, sono vibrazioni dell’Io, rappresentano gli echi sottili ed i richiami dell’anima: tutto ciò si palesa nei componimenti meno noti e, per questo, più intimi ed autentici perché rivelano le radici e la connotazione esistenziale della sua poesia.
Il poeta trattiene, mediante l’osservazione della realtà e della natura, il senso di ciò che osserva, lo introietta, lo trasforma in sentimento e lo elabora in poesia. Tassone riesce, infatti, a percepire il senso delle cose, anche le più piccole rendendole significanti. Dopo tutto, l’artista vero è colui che sa cogliere il senso ed il valore dell’essere e delle cose, perfino le più infime, scorgendo una ragion d’esistere in ogni parte del creato. Nell’osservazione del mondo, della natura, di ogni cosa vivente, Tassone è capace di afferrare frammenti di verità e d’immenso.
Tutto ciò rivela lo spirito di uomo sempre in cerca della conoscenza e della perfezione. La poesia, la sua poesia è la sintesi di un universo pregno di pensieri e di vissuto.
Una poesia che intercetta il flusso dell’essere. Quel flusso che, di notte, muta in “anime libere”, in pensieri liberi che rivelano l’essenza pura dell’uomo mentre, di giorno, si confrontano e si scontrano con la realtà. È così: ogni verso custodisce un mondo, un mondo che la prosa, per quanto elevata, può tentare invano di spiegare. In questo, si svela e si rivela la sensibilità e la statura del poeta, che riduce ciò che lo circonda e lo emoziona in parole ricche di senso, in versi e strofe. E l’arte vera, quella autentica consta di questo elemento essenziale: riuscire nell’impossibile, sovrumano sforzo di descrivere emozioni, percezioni e sentimenti, esprimendo ciò che uno spirito semplice non può e non sa descrivere.
Tutto questo incarna la poesia intimistica e dell’Io di Rocco Giuseppe Tassone. Una poesia interiore, nei cui versi ciascuno può ricercare una parte di sé. Una poesia, scavata nel solco dei ricordi e della memoria, che è artefice di emozioni ed ispiratrice di riflessioni universali.
È la poesia di un uomo profondamente immerso nella realtà della sua condizione, che vive pienamente la sua umanità: un’umanità difficile, fatta di opportunità colte e mancate, condita di scelte e di rinunce. Una condizione difficile di cui il poeta è consapevole poiché, come dice Messori, «Scegliere è sempre doloroso ma vivere è scegliere»; una condizione difficile resa sopportabile dalla poesia, dalla tensione spirituale e dalla fides. Una sensibilità poetica che si rispecchia sul modus essendi e vivendi, riflettendo la grandezza del poeta nell’umiltà dell’uomo. L’umiltà che, come c’insegnano i Vangeli e la vita, è la dote dei grandi.
(21.12.12) L'ABATE CONIA E LA STATUA DI S. RAFFAELE ARCANGELO AD ORSIGLIADI DI ROMBIOLO - Il nostro abate Giovanni Conia nella sua lunga vita (Galatro 1752 - Oppido 1839) fu anche per un certo periodo parroco nella località di Orsigliadi che, assieme a Presinaci, Moladi, Pernocari e Garavati, fa parte delle cinque attuali frazioni di Rombiolo.
Orsigliadi, a partire dal lontano 1683, era diventata parrocchia autonoma sotto il titolo di Maria SS. Annunziata.
Conia, durante la sua attività sacerdotale in questa parrocchia nella seconda metà del '700, aveva introdotto la festa di San Raffaele Arcangelo ma, non essendoci ancora una statua che rappresentasse il santo, tale ricorrenza veniva celebrata senza quel giusto decoro e la solennità che meritava.
Fu presa perciò la decisione di provvedere alla realizzazione della statua di San Raffaele Arcangelo e, a tal fine, si sottoscrissero delle offerte che variavano da un carlino (pari a 10 centesimi di ducato) fino a due ducati, secondo le possibilità di ciascun fedele. Si raggiunse la somma di 23 ducati e mezzo in danaro, con in aggiunta un quarto di tomolo di grano bianco e una canna e mezza di tela. Di realizzare la "varetta" per la processione si prese l'impegno un falegname del luogo: mastro Diego Pontoriero.
Il 13 Febbraio 1788 Conia stipulò con lo scultore Domenico De Lorenzo (Tropea 1740 - Garopoli di S. Pietro di Caridà 1812) un contratto per la realizzazione della statua, la quale doveva essere consegnata entro il 15 Agosto dello stesso anno al prezzo pattuito di 25 ducati.
I dettagli del contratto stabiliscono precise indicazioni su come dovesse essere fatta la statua: l'opera doveva essere alta cinque palmi (pari a 1,32 metri) ed essere perfettamente somigliante ad un quadro del santo che Conia aveva esibito a De Lorenzo, soltanto doveva essere abbassata un po' la cintura e moderata la disposizione della veste; inoltre l'altro personaggio raffigurato, il piccolo Tobia, doveva avere un aspetto più atterrito di quello del quadro.
Interessante un particolare dettaglio: il cane, la cui presenza era prevista nella statua, doveva essere simile a quello della statua di San Rocco di Galatro realizzata dallo stesso De Lorenzo.
Confrontando i cani delle due statue si vede però che sono molto diversi. Non è dunque del tutto sicuro se Conia si riferisse alla statua di San Rocco custodita attualmente nella chiesa di San Nicola in Galatro. Esiste un'altra possibilità: che il cane della statua di San Rocco possa essere stato nel corso dei secoli sostituito con un altro. In alcune foto antiche lo si vede infatti posizionato alla sinistra del santo, mentre attualmente si trova a destra. Altra ipotesi è che sia stato invece sostituito il cane della statua di San Raffaele, oppure entrambi i cani.
Per fare un confronto vi proponiamo in basso le foto di entrambe le statue: San Raffaele Arcangelo di Orsigliadi e San Rocco di Galatro, quest'ultima ripresa in due periodi distinti, con il cane spostato.
C'è da aggiungere che la mantellina corta su cui è attaccata una conchiglia nella statua di San Raffaele è detta sanrocchino, riferendosi appunto a San Rocco, ed è molto simile a quella usata di recente dai nostri affiliati all'Associazione Europea "Amici di San Rocco" di Galatro. Inoltre a partire dal '600 gli artisti cominciarono a raffigurare San Raffaele vestito come San Rocco, ambedue protettori dei pellegrini e viaggiatori, nonchè portatori di rimedi salutari.
La statua di San Raffaele Arcangelo ad Orsigliadi di Rombiolo, opera di Domenico De Lorenzo.
La statua di San Rocco di Galatro in una processione recente: da notare il cane a destra del santo.
La statua di San Rocco di Galatro in una processione di molti anni fa: il cane è alla sinistra del santo.
Nella foto più in alto: busto dell'abate Conia, opera di Raffaele Sergio.
Fonti bibliografiche:
Raffaele Arena, San Raffaele Arcangelo: medicina di Dio, Adhoc Edizioni, Vibo Valentia, 2012
(24.12.12) UN PROGETTO PER IL NUOVO 4G LTE DI TIM DA ONSCREEN COMMUNICATION - Annalisa Masi di OnScreen Communication, l'azienda di cui il nostro concittadino Saverio Ceravolo è Creative Technology Director, ci invia un comunicato stampa che vi proponiamo di seguito e che illustra la recente collaborazione fra la OnScreen e la TIM.
Si tratta di un Game in realtà aumentata per il nuovo 4G LTE di TIM. E' un'applicazione in-store realizzata da OnScreen Communication e Sputnik Media.
La città del futuro è in realtà aumentata. TIM presenta con una coinvolgente applicazione realizzata per lo store dell’Aeroporto di Fiumicino le novità di Ultra Internet 4G LTE, la nuova offerta della compagnia per navigare ad alta velocità.
La rete mobile di quarta generazione è pronta a rivoluzionare il mondo del web, portando in Italia la banda ultralarga a 100 Mbps. Lo scenario futuristico anticipato dal sistema è alla base dell’esperienza regalata a tutti i visitatori del punto vendita. Un divertente game multimediale e interattivo, ideato e realizzato da Sputnik Media e OnScreen Communication.
Lo store, posizionato nel Terminal 1, Partenze Nazionali, è arricchito con uno stand, dotato di un grande schermo e una camera. Per vivere la propria esperienza l’utente ha tre possibilità di errore e un tempo limitato, durante il quale mostrare alla camera il maggior numero possibile di card a disposizione. Grazie all’augmented reality su ciascuno di essi l’utente vedrà comparire, attraverso lo schermo, la riproduzione tridimensionale e animata di diverse sezioni della città del futuro, o di un’area urbana in decadenza. Nel primo caso, si tratterà della scelta giusta, associata a un punteggio espresso in Mega. Con quattro supporti vincenti si potrà costruire la propria città virtuale, e raggiungere il massimo score per partecipare all’estrazione di un prestigioso premio.
Con la realtà aumentata l’immaginario anticipato da 4G LTE si anima nelle mani dell’utente, con grattacieli, luci evanescenti e veicoli volanti. Un progetto innovativo anche dal punto di vista tecnologico, grazie a un complesso sistema di multitracciamento, che consente di aumentare con contenuti aggiuntivi diversi elementi reali.
Immaginazione, interazione e spettacolarità: sono le caratteristiche dell’applicazione realizzata per TIM. Tra arrivi e partenze in occasione delle prossime festività, un momento di piacevole intrattenimento attraverso cui familiarizzare con la nuova tecnologia.
Un'immagine legata all'iniziativa di OnScreen for Tim
Illusions, il nuovo disco del pianista galatrese Nicola Sergio sta andando benissimo, sia come vendite, sia sulla stampa e nelle radio. Le più importanti radio francesi e la stampa, specializzata e non solo, hanno parlato molto positivamente di questo ultimo lavoro di Nicola.
In una occasione addirittura il CD Illusions è recensito assieme ad un disco di un altro grandissimo nome del jazz internazionale: Brad Meldhau!
Vi proponiamo di seguito alcuni link relativi a interviste, recensioni e programmi radiofonici dove si è parlato del disco e sono stati tramessi dei brani:
Gli impegni musicali impediscono a Nicola di venire a Galatro nel periodo delle feste natalizie. Ci sono in vista anche impegni abbastanza lunghi in città dell'estremo oriente.
Attraverso il nostro giornale Nicola fa i migliori auguri di buone feste a tutti i galatresi, sia che si trovino a Galatro o sparsi nel mondo.