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La Storia




Sulle ultime pendici terrazzate delle Serre calabre sud occidentali sorge Galatro Terme, un paese di circa 1700 abitanti in provincia di Reggio Calabria ma che confina già con la provincia di Vibo Valentia.
A circa 20 minuti di auto si trova il mar Tirreno e a 30 il mare Jonio.
Si caratterizza per la presenza dello Stabilimento Termale.
Infatti nel 1500 i monaci basiliani del locale convento "Sant'Elia", scoprirono delle acque sulfuree terapeutiche da allora utilizzate per molti tipi di cure.



Vecchie Terme

Il paese è piuttosto tranquillo. Si anima durante la stagione termale per l'arrivo dei forestieri e in estate per il rientro di coloro che vivono fuori.
Fondato in epoca molto remota da conciatori di pelle che si stabilirono lungo le rive del fiume Metramo, risulta già presente nel 951, quando accoglie i fuggiaschi di Taureana in cerca di salvezza dalle orde di Mori e Cartaginesi che distrussero la loro città.
Nel 1075 i monaci di San Basilio arrivano a Galatro per fondare un monastero e una chiesa dedicati a Sant'Elia il Giovane. Una tradizione vuole che nel monastero fosse ospitato il corpo di Sant'Elia Profeta.



Ruderi del Monastero Sant'Elia

Ruggero I d'Altavilla, uno dei fratelli normanni che conquistarono il meridione d'Italia, aveva dato in feudo una parte di Galatro al Vescovo di Mileto il quale fino al 1806 fu Barone Ecclesiastico di Galatro.
Un'altra parte del paese fu nel corso dei secoli intestata a varie famiglie: tra queste i Colonna (si può ancora per esempio visitare il busto della principessa Evelina Colonna di Galatro conservato nella gipsoteca di Catanzaro).



Principessa Evelina Colonna di Galatro
(scultura di Francesco Jerace)


Le origini del nome 'Galatro' sembra siano greche e il reale significato del termine dovrebbe essere semplicemente quello di 'burrone'. Infatti il paese e' circondato quasi completamente da colline.
Tra i personaggi più antichi citati nelle cronache, anteriori al disastroso terremoto del 1783 che distrusse buona parte della Calabria meridionale, si ricorda il nome del letterato Gregorio Passalia, mentre Giacomo Passalia fu vescovo di Mileto negli anni intorno al 1420.

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