UGO,
non mi par vero, ché ti sento ancora,
ché la tua voce mi risuona tanto,
non tramontasti, sei ancor all’aurora,
le tue grandi virtù sono il tuo vanto.
Bene e amor spargesti a tante genti,
non lesinasti il tuo grande affetto,
a quei che a te ricorser, sofferenti,
tutti accogliesti sotto il tuo bel tetto.
Soffrivi quando amor tu non donavi,
perché tanto amor nutrivi in seno,
amore e bene che dai tuoi grandi avi
ereditasti che, pur lor, spargevano,
e, senza venire al vangel mai meno,
per i sofferenti il gran Dio pregavano.
Il tuo amico Ciccio Distilo
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