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< nov 01 Cronache - Dicembre 2001 gen 02 >

8.12.01 - 140 anni fa a Galatro: miracolo di San Nicola?

19.12.01 - Il dottor Cordiani va in pensione

25.12.01 - Oggi, e due millenni fa, e nel 1834: è nato un bimbo





San Nicola (8.12.01) 140 ANNI FA A GALATRO: MIRACOLO DI SAN NICOLA? - In questi giorni in cui ricorre la festa di San Nicola, il quale è presente fra l'altro in tutto il periodo natalizio nei panni di Santa Klaus (Babbo Natale), tanto atteso dai bambini, vogliamo ricordare una antica leggenda che si narra a Galatro e che ha come protagonista il nostro Santo Patrono che avrebbe operato un miracolo proprio nel territorio di Galatro. Per prendere visione del testo della leggenda, che risale all'anno dell'unità d'Italia e cioè il 1861, andare nella sezione Cultura (Anno 2001) dei nostri Archivi Generali.

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(19.12.01) IL DOTTOR CORDIANI VA IN PENSIONE - Dopo tanti anni di apprezzata attività è venuto il momento del meritato pensionamento per il dott. Francesco Cordiani che, con un pubblico manifesto, ha voluto salutare i suoi numerosi assistiti e i cittadini di Galatro, annunciando il proprio volontario ritiro dall'attività di medico. Il dott. Cordiani ha comunque tenuto a precisare che rimane a disposizione dei cittadini di Galatro per qualunque evenienza, così come deontologia professionale impone. Al dott. Cordiani, durante i lunghi anni di attività a Galatro, sia in qualità di medico di famiglia che di Ufficiale Sanitario, si sono rivolti migliaia di cittadini che hanno sempre fruito dell'alta qualità sia dal punto di vista umano che professionale dei suoi servizi. Presso il suo ambulatorio hanno anche svolto attività e si sono formati sul campo vari giovani medici sia di Galatro che della zona, quali per esempio il dott. Oliva. Adesso gli ex assistiti del dottor Cordiani sono in attesa di conoscere chi sarà a prendere il suo posto. Nel frattempo, da parte di tutta la redazione di Galatro Terme News un grazie al dott. Cordiani e i migliori auguri. Riportiamo il testo integrale del manifesto:

IL DOTTORE FRANCESCO CORDIANI AI SUOI ASSISTITI

Carissimi,
ogni cosa che inizia, giunge ineluttabilmente al suo termine.
Così, dopo quarant'anni, anche la mia carriera di Medico di famiglia è giunta al suo termine.
Con tanti di voi, i fedelissimi della prima ora, siamo invecchiati insieme; tanti di voi sono stati da me aiutati a nascere, quando le mamme partorivano ancora in casa, ed a crescere bene, quando i Pediatri di base erano ancora di là da venire.
Con tutti voi il mio rapporto è andato al di là del normale rapporto Medico-paziente, perchè in tanti casi voi avete cercato in me l'amico, il confidente, il consigliere che vi aiutasse a risolvere problemi che esulavano dalla professione medica.
Ora vi lascio con l'augurio che troviate un altro medico magari burbero come me, ma come me altrettanto disponibile in qualunque momento e circostanza.
Che dirvi? Che non mi mancherete? Sarei ipocrita.
Mi mancherete, e come!, quando ogni mattina non dovrò più scendere in ambulatorio ad ascoltare e cercare di risolvere i vostri problemi di salute, quando non dovrò più venire nelle vostre case a condividere con voi e a cercare di lenire le vostre sofferenze.
Vi ringrazio tutti, particolarmente quelli che mi siete stati fedeli fino alla fine, assicurandovi che quando sono a Galatro resto sempre disponibile per qualunque vostra necessità, e vi abbraccio tutti di cuore.
Dicembre 2001
Dott. Francesco Cordiani


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(25.12.01) OGGI, E DUE MILLENNI FA, E NEL 1834: E' NATO UN BIMBO - Niente può darci meglio l'idea di qual era e può essere oggi il vero senso del Natale a Galatro, come questa cantata dell'abate Giovanni Conia, scritta per un Natale di tantissimi anni fa, il 1834, ma ancora tanto attuale:

CANTATA PER IL NATALE 1834

Chi notti è chista?
Chi su sti vuci?
Comu sta luci
cumpariu mo?
Su di allegrizza
sti canti e soni:
nc'è cosi boni,
fortuna nc'è.
Li petri jùntanu,
l'omani abballanu,
l'angeli cantanu,
lla lla ra rà.
Mancu li grirhi
stannu a lu pratu;
nu nivolatu
pe ll'aria va.
  Chi nc'è di novu?
Tuttu lu beni
supra ndi veni:
ecculu ccà.
Lu mundu è sarvu:
lu Sarvaturi,
lu Redenturi
cumparsi già.
Eu sugnu mbriacu
pe tantu preju:
cchiù non mi reju,
ma chi nc'è ccà?
Cotrari e serpi,
surici e gatta
la fannu patta;
mali non nc'è.
  Ficiaru paci
lupi ed agnerhi,
farcuni e acerhi;
la guerra und'è?
Mo lu leuni
non irgi crigna,
mansa e benigna
la tigri sta.
Chi su sti cosi?
Vinni la paci:
a tutti piaci
la carità.
Lu Ddeu di amuri,
figghiu divinu
nasciu Bambinu:
ecculu rhà!

Giovanni Conia
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