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< nov-dic 17 Cronache 2018 mar-apr 18 >
Gennaio-Febbraio

2.1.18 - Secondo e ultimo avviso ai naviganti

3.1.18 - Muore Smedile

4.1.18 - Sfilata di moda fantasma alle Terme

5.1.18 - Incidente stradale per il Sindaco

9.1.18 - Il commiato di Don Giuseppe Calimera

10.1.18 - L'A.D.D.A. contro la revoca dell'incarico all'assessore Federica Roccisano

14.1.18 - Il nuovo Parroco

23.1.18 - Maropati: l'Amministrazione liquida piscina e fondazione Seminara

24.2.18 - La minoranza interroga sulla gestione diretta delle Terme

27.2.18 - Il Sindaco apre alla minoranza sui temi dell'interrogazione

Carmelo Panetta





(2.1.18) SECONDO E ULTIMO AVVISO AI NAVIGANTI - Poiché continuano, al riguardo, ad essere nutrite idee profondamente sbagliate e assolutamente infondate sotto ogni profilo; poiché di recente siamo stati fatti segno di ridicole minacce di denunce per aver espresso giudizi su persone e fatti, è il caso di chiarire, una volta per tutte, alcune caratteristiche dell’informazione in una repubblica democratica qual è quella italiana.

In primis, nessun personaggio pubblico che compie azioni di rilevanza pubblica può adontarsi e querelarsi se tali azioni o l’intero suo modo di interpretare il ruolo pubblico, svolto o in svolgimento, vengono fatti oggetto di critiche che, come tutte le critiche, possono essere positive, negative o neutre.

Rispetto all’esercizio di un ruolo pubblico e alle critiche e valutazioni che esso può suscitare è fuori luogo invocare la privacy. Che attiene alla dimensione, lo dice la parola stessa, privata e perciò non pubblica, del soggetto in questione. Se in una cronaca o in un commento si dice, ad esempio, che il sindaco, il parroco o anche il segretario di un partito, ha sbagliato a fare una certa cosa e che come sindaco, parroco, assessore, segretario di partito, presidente di un’associazione eccetera è magari inadeguato, non si sta ledendo la sua dignità personale o diffamandolo, ma solo esercitando un legittimo e sacrosanto diritto di critica.

Chi non vuole assoggettarsi a critiche di sorta ha una sola strada da battere: rinunci al ruolo pubblico. O, se vuole, scelga una strada più soft, per lui meno spiacevole quale l’invio di una nota di smentita o di altro nella quale controbatte alle critiche o presunte tali esponendo il suo punto di vista. Il sindaco Carmelo Panetta lo ha fatto decine di volte, non si vede perché altri non debbano fare altrettanto!

Per concludere: la prossima volta che, a seguito della pubblicazione di un articolo, saremo fatti oggetto di minacce, magari per tramite di familiari ed amici, saremo noi a sporgere denuncia per violazione della nostra privacy personale e per attentato alla libertà di stampa che, lo si ricordi, è il fondamento della democrazia ed è un principio costituzionalmente protetto.

Ci auguriamo di non doverci più ripetere!

LA REDAZIONE

Articoli attinenti
12.12.2013 - Avviso ai naviganti

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(3.1.18) MUORE SMEDILE - Pino Smedile, l’imprenditore rosarnese che nel 2001, dopo aver costituito, con il Villaggio Sayonara, la Terme Service srl, aveva acquisito la gestione delle terme di Galatro, è morto in un ospedale milanese.

Alla Terme Service si deve il completamento della struttura, reso possibile da un cospicuo investimento iniziale, e l’avvio, con lo stesso Pino Smedile al timone, del funzionamento delle nuove terme. Con il passare degli anni, però, l’esaurimento della iniziale spinta propulsiva ha impedito il definitivo decollo, così che dopo una fase concitata segnata dal trasferimento della quota Sayonara ad un altro soggetto e il cambio di guida gestionale, le terme hanno ripreso ad essere gestite dal Comune.

I funerali dell’imprenditore, che lascia un buon ricordo in quanti per motivi di lavoro o di cure hanno avuto modo di frequentarlo, si terranno nel pomeriggio di giovedì 4 gennaio nel Duomo di Rosarno.

Ai familiari le condoglianze della redazione di Galatro Terme News.

Nella foto: Pino Smedile.


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(4.1.18) SFILATA DI MODA FANTASMA ALLE TERME - Tempesta (in un bicchier d’acqua) sui social – e non solo - per un evento di cui, in paese, si è saputo solo a posteriori. In sintesi, nei locali delle Terme tra Natale e Capodanno si sarebbe svolta, auspice il vicesindaco Pino Sorbara, una sfilata di moda. Della cui organizzazione – compresa la domanda al Comune per la concessione dei locali - si sarebbe occupata Arianna Sigillò, mentre la stilista sarebbe una signora di Rosarno cugina del vicesindaco.

La notizia sarebbe una “notizia criminis”, dal momento che riguarderebbe la concessione di un locale comunale per un evento di interesse e utilità privati. I conti, però, non tornano più di tanto. Infatti, se è senz’altro probabile, in assenza di un regolamento organico della concessione dei locali delle terme agli organizzatori di eventi, che qualche passaggio, essenzialmente burocratico, sia stato saltato o compiuto con disinvoltura, quanto all’interesse ed utilità privati ci pare difficile, perlomeno a quanto si può evincere dagli scambi di battute sui social, che si siano potuti concretizzare non avendo provveduto ad un’adeguata pubblicità, ritrovandosi alla fine in quattro gatti e rimanendo tutto il tempo “al freddo e al gelo” perché, così pare, non si sono trovati i telecomandi dei condizionatori.

Francamente, mettendoci nei panni della stilista presunta cugina del vice sindaco, gli toglieremmo il saluto. Non solo non ci ha procurato nessuna utilità in termini di reclamizzazione dell’evento: ci ha pure fatti passare per “raccomandati” e trascorrere una serata ben poco confortevole. Un bilancio, tutto sommato, non proprio esaltante!


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(5.1.18) INCIDENTE STRADALE PER IL SINDACO - Nella serata di giovedì 4 gennaio il sindaco Carmelo Panetta è stato protagonista di un incidente stradale, probabilmente imputabile alla pioggia e al velo di nebbia che avvolgeva diverse zone di Galatro.

Il sindaco percorreva, a bordo della sua Fiat Panda, la strada detta di “Brindi” verso il paese. Dopo essersi fermato, a causa della ristrettezza della carreggiata, per far passare un’altra auto che viaggiava in senso contrario, ha ripreso la marcia ma è andato a sbattere contro un palo della corrente elettrica.

Le conseguenze, fortunatamente non gravi, sono però serie. Al pronto soccorso dell’ospedale di Polistena al primo cittadino sono state infatti riscontrate alcune fratture alle dita e sono stati applicati diversi punti di sutura alla testa. E’ stato dimesso ma per la completa guarigione saranno necessari alcuni giorni.

Molti cittadini, appresa la notizia, si sono recati al pronto soccorso per sincerarsi delle condizioni di Carmelo Panetta, a cui sono giunte attestazioni di solidarietà e auguri di pronta guarigione da parte di tutti.

Ai quali si aggiungono, naturalmente, anche quelli della nostra Redazione.

Nella foto: Carmelo Panetta.


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(9.1.18) IL COMMIATO DI DON GIUSEPPE CALIMERA - Santa Messa solenne di commiato dalla comunità dei fedeli galatresi, nella serata di domenica 7 gennaio, di don Giuseppe Calimera - dimessosi nei giorni precedenti il Natale - alla presenza, in una chiesa di San Nicola gremita, dei rappresentanti locali delle istituzioni: il maresciallo dei Carabinieri Pierpaolo Giuliani, il vicesindaco Pino Sorbara (in sostituzione del sindaco Carmelo Panetta, assente a causa dell’incidente del 4 gennaio), l’assessore Pasquale Simari e la preside dell’Istituto Comprensivo Pasqualina Servelli.

Conclusa la funzione, si è passati ai saluti porti, a nome delle associazioni parrocchiali e del coro, dalle signore Rinuccia Cannatà e Rosa Zurzolo, che con accenti commossi e toni di rammarico hanno rievocato i momenti salienti di un’esperienza pastorale definita, nonostante la conclusione imprevista, “indimenticabile”. Lo stesso rammarico è trasparito dall’indirizzo di saluto del sindaco Carmelo Panetta (letto dal vicesindaco Sorbara a causa dell’assenza del sindaco per i postumi dell’incidente), che ha messo in risalto la fruttuosità della collaborazione tra l’Amministrazione Comunale e la Parrocchia negli anni di guida pastorale di don Giuseppe, anni che si ricorderanno, tra le altre cose, per il restauro della chiesa di San Nicola e per l’incoronazione della statua della Madonna del Carmine, oltreché per la proclamazione di Galatro quale “Città Mariana”, titolo in cui si riassume la devozione alla Vergine che rappresenta una caratteristica peculiare e un patrimonio storico del nostro paese. Il valore della collaborazione tra Chiesa e Parrocchia ai fini dell’educazione e della formazione delle giovani generazioni è stato il tema dell’intervento della preside dott.ssa Servelli, che ha sottolineato come tale collaborazione, tradottasi in numerose iniziative, in questi anni non sia mai mancata.

Don Giuseppe Calimera infine, in un lungo e commosso discorso di saluto ai suoi ormai ex parrocchiani, nel quale non sono mancati momenti nei quali ha dato l’impressione di cedere, comprensibilmente, all’emozione, ha ringraziato tutti, dall’Amministrazione a quanti gli sono stati particolarmente vicini, agli “indifferenti”, ai gruppi parrocchiali, ai membri del coro, al gruppo dei portatori, ai catechisti e ai sacristi, rivolgendo un saluto e una menzione particolari agli ammalati e alle persone con disabilità, che hanno rappresentato un valore aggiunto della sua esperienza pastorale a Galatro.

Ha inoltre passato in rassegna le opere realizzate, dal restauro della casa canonica a quello della chiesa di San Nicola e all’acquisto, grazie all’otto per mille, dei locali che saranno utilizzati per impartire le lezioni di catechismo ai fanciulli della parrocchia. Il bilancio, anche quello finanziario, è in considerevole attivo sì che don Giuseppe si dice sì dispiaciuto di lasciare Galatro, ma sicuro di poter iniziare con entusiasmo la nuova esperienza alla quale è stato destinato presso la parrocchia dell’Addolorata di Rosarno.

La serata si è conclusa con un rinfresco nella sala parrocchiale.

Una riflessione si impone: se i sentimenti dei parrocchiani di Galatro verso il loro parroco e di questi verso loro erano e sono (e non c’è da dubitare che lo siano, a meno di non essere tutti campioni di ipocrisia) quelli manifestati sera del 7 gennaio, allora perché una situazione di difficoltà (che poteva starci ed essere normale, fisiologica) è precipitata verso la separazione? Evidentemente la situazione non è stata governata, a nessun livello di responsabilità, per come avrebbe dovuto. Ed è chiaro che le responsabilità maggiori sono di chi sta a un livello più alto, per designare il quale è stata, nella chiesa cattolica, coniata la parola vescovo, che deriva dal latino episcopum, che a sua volta deriva dal greco epískopos (sovrintendente, ispettore), derivato dal verbo episkopéo (sorveglio).

Nel nostro caso nessuno, evidentemente, ha sorvegliato e governato e si sa che le cose non si governano da sole.

Nella foto: Don Giuseppe Calimera

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(10.1.18) L'A.D.D.A. CONTRO LA REVOCA DELL'INCARICO ALL'ASSESSORE FEDERICA ROCCISANO - Le Associazioni Adda (difesa diversamente abili), Agess, Comma 3 e la Cooperativa Rose Blu rimangono sbigottiti dalla revoca della delega ad Assessore da parte del Presidente Oliverio, a Federica Roccisano. Sono quelle notizie che all’inizio ti spiazzano e ti lasciano nell’incredulità, poi lievita la rabbia, l’assurdità di tale decisione e poi nel leggerne le motivazioni... cala lo sconforto!

Ma come si può asserire che negli ultimi tempi l’Assessora non svolgeva le attività del suo assessorato, se era sotto gli occhi di tutti la terra bruciata che le stavano creando attorno ad arte, con fare ignobile e certosino, togliendole personale, spazi e libertà di operare. Queste cose le diciamo oggi dopo l’infelice decisione del Presidente, perché Federica Roccisano con noi era sempre presente e col sorriso, non faceva trapelare nulla (anche se noi notavamo la sua solitudine politico/istituzionale), teneva tutto dentro come un inferno da tenere solo per sè in rispetto di chi vive un inferno più ardente che è quello della disabilità.

Per la prima volta il mondo della disabilità aveva un filo diretto tu de viso con l’istituzione, ci ha incontrato in ogni dove, sempre presente ad iniziative, ascoltando, condividendo ed operando con e per la gente con umiltà. Lo ha sempre detto che incontrare chi vive una disabilità, le loro famiglie, per lei era una lezione di vita di cui aveva bisogno per meglio aiutare.

Si era chiuso il 2017 con la definitiva stesura della Riforma del Welfare, la riforma che Federica Roccisano ha portato a compimento ed ha scritto con gli attori del sociale, ed oggi si apre il 2018 facendoci sentire orfani di un punto di riferimento fondamentale, perché Federica ascoltava con il cuore! Con la sua Riforma è riuscita a mettere la Calabria alla pari delle altre regioni e solo noi che viviamo la disabilità tutti i giorni possiamo vedere la grande portata di questa Riforma! Non ha mai deciso da sola nulla che ci riguardasse, ci ha fatto sedere con lei a tavoli istituzionali, ci ha fatto sentire per la prima volta protagonisti del nostro destino, della nostra vita, nella società civile!

Ma constatiamo che la politica delle oscure stanze, delle strategie astruse, dei poteri perversi di cui non entriamo in merito perché non ci appartiene e ci fa ribrezzo, non fa sconti a nessuno, calpestando coscienze, dignità, competenze e volere popolare. Sì, il potere popolare che Federica aveva acquisito stando con la gente, ascoltando in punta di piedi e con rispetto perché sapeva che aveva a che fare con la sofferenza, sapeva che dinanzi al dolore si sta in punta di piedi.

Fa tanto freddo ora attorno a tutti noi che con Federica Roccisano ci siamo confrontati, che da lei abbiamo ricevuto parole di conforto e promesse mai disattese.

Ma cosa ha fatto Presidente? Perché ha privato la Calabria sociale di una Assessora che ha avuto la capacità di umanizzare la politica, di non ricevere la gente per appuntamento, ma andando lei a trovare la gente? Cosa è stato più grande della grandezza del modo di fare politica della sua e nostra Assessora, tanto da farle prendere questa decisione? Perché, Perché? Perché?

Lasciamo al giudizio della sua coscienza tutti questi perché, ma non può sottrarsi al giudizio della gente che dopo questa infelice decisione incomprensibile a noi che intendiamo la politica come servizio e non interesse, non ci rimane che incassare l’ennesimo inganno verso i nostri problemi!

A lei Dott.ssa Federica Roccisano va il nostro grazie per quello che ha fatto per noi famiglie e per i nostri figli, a lei va tutta la gratitudine di averci fatto credere per una volta, nella politica sana, dell’ascolto e della condivisione. Le auguriamo il meglio che siamo sicuri arriverà, perché è stata capace di tirare il meglio da quel peggio che oggi l’ha resa vittima sacrificale, ignari però che ai nostri occhi l’ha resa ancora più immensa ed indimenticabile.

Associazioni Agess, Adda, Comma 3, Cooperativa Rose Blu

Nella foto: Vito Crea, presidente associazione A.D.D.A., con l'ex assessore regionale Federica Roccisano.



www.associazioneadda.it


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(14.1.18) IL NUOVO PARROCO - La vacanza della parrocchia di Galatro è durata appena una settimana: nella mattinata di domenica 14 gennaio è infatti arrivato, accompagnato dal parroco di Giffone don Salvatore Tucci, nella sua qualità di vicario foraneo, don Natale Ioculano, per ora economo-reggente ma con la prospettiva della piena investitura tra qualche mese.

Presentandosi ai fedeli presenti alla messa delle 11 nella chiesa di San Nicola, don Natale ha adoperato toni sobri ma nel contempo incisivi, che lasciano presagire uno stile pastorale rivolto alla ricerca delle forme e formule più efficaci e più improntate allo spirito più autentico del Vangelo.

L’esperienza maturata in quasi trent’anni di sacerdozio, come ha tenuto a sottolineare, alimenta le speranze che in tal senso si possono nutrire.

A don Natale rivolgiamo gli auguri di benvenuto da parte della nostra Redazione.

Nella foto: Don Natale Ioculano, nuovo parroco di Galatro.


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(23.1.18) MAROPATI: L'AMMINISTRAZIONE LIQUIDA PISCINA E FONDAZIONE SEMINARA - Cosa accadrebbe a Parigi al sindaco e all’amministrazione comunale se si trovassero, un giorno, ad aver distrutto i Campi Elisi e abbattuto la Tour Eiffel e l’Arco di trionfo; o se a Londra lo stesso raptus delendi li avesse indotti a cancellare Hyde Park e ad abbattere la Torre con l’orologio e Trafalgar Square? Sicuramente e senza ombra di dubbio sarebbero linciati dai concittadini inferociti.

Nella vicina Maropati, invece, nessuno (che se ne sappia) si ribella di fronte a due misfatti dell’amministrazione comunale e del sindaco in carica:
la chiusura della piscina comunale e la liquidazione, di fatto, della fondazione nata per promuovere la conoscenza dell’opera di Fortunato Seminara, tra i maggiori scrittori del Novecento italiano e, nel campo della letteratura meridionalista, tra i pochissimi a poter stare accanto a Corrado Alvaro.

La vicenda ha dell’incredibile: un’amministrazione ed un sindaco che sembra abbiano ricevuto quale mandato preciso la distruzione delle due (forse uniche) cose da cui la cittadina affidata alle loro cure (si fa per dire) poteva trarre vanto. Quel che più sconcerta è di trovarsi di fronte ad un rarissimo, forse unico, caso di inettitudine totale, conclamata, addirittura iperbolica, caso che, in assenza di atti volontari (le dimissioni), dovrebbe far scattare la proposta di commissariamento da parte del Prefetto, perché non è possibile che un amministratore (anche senza dolo e in modo preterintenzionale) distrugga gli atout più importanti della cittadina di cui si trova alla guida perché volontariamente vi si è candidato.

L’autorità governativa, di fronte a tanto scempio, dovrebbe intervenire come fa di solito con le calamità naturali, dal momento che non cambia nulla se una calamità è naturale o prodotta dall’irresponsabilità / incapacità degli uomini. In entrambi i casi si comincia col coniugare il verbo RIMUOVERE: tanto le macerie quanto gli irresponsabili ed incapaci.

Nelle foto: in alto lo scrittore Fortunato Seminara, in basso la piscina comunale di Maropati.

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(24.2.18) LA MINORANZA INTERROGA SULLA GESTIONE DIRETTA DELLE TERME - La stagione termale 2018 partirà il prossimo 16 aprile, perlomeno stando a quanto, informalmente, assicurano gli amministratori. Si è però ancora ben lungi da un assetto che si possa definire ottimale. Infatti non si sa se si continuerà con la gestione comunale diretta o sarà possibile dare il via alla Fondazione Terme che, se appariva fino a qualche tempo fa in pedana di lancio (al punto che circolavano i nomi dei membri in pectore del Consiglio di Amministrazione), ora non è più l’opzione esclusiva.

Le difficoltà derivano, essenzialmente, da una legislazione che, se pure non vieta espressamente la gestione diretta o in house di beni e servizi di carattere sanitario da parte degli enti locali, tuttavia ne limita fortemente i margini e le potenzialità, al punto che viene dato per scontato che i servizi di ristorazione e ricezione rimarranno in stand by.

I risultati gestionali del 2017 sarebbero buoni e in discreto attivo, ma è chiaro che è indispensabile poter ragionare in prospettiva, cosa impossibile fino a quando dal quadro normativo si potranno trarre indicazioni non univoche se non contraddittorie.

Intanto nei giorni scorsi i consiglieri di minoranza sono intervenuti, con una lettera al sindaco, al responsabile dei servizi tecnici, ai consiglieri comunali, al segretario comunale e al prefetto di Reggio Calabria su una questione non certo di dettaglio, l’accesso agli atti, con l’intento di denunciare la mancanza di informazione da parte dell’amministrazione comunale, l’inesistenza di un programma di sviluppo della struttura termale degno del nome – a parte «un sintetico ED APPROSSIMATIVO documento di relazione a firma del responsabile dei servizi tecnici denominato “progetto di massima tecnico – finanziario per la gestione in economia delle terme di Galatro” e costituita da n. 3 pagine allegate al medesimo atto deliberativo (del 27.04.2017, n.d.r.)» e per rivendicare il diritto-dovere di consultare «tutti gli atti del fascicolo tecnico-amministrativo e finanziario relativo alla Gestione delle terme di Galatro e alla costituzione della fondazione ed in ogni caso di ogni altro atto, provvedimento o documento al medesimo correlati e non altrimenti noti a chi scrive.»

Per chiamare le cose con il loro nome, fuori del gergo politico-burocratico: ci sarebbe, da parte dell’amministrazione e della maggioranza consiliare, la tendenza, l’inclinazione o l’interesse a gestire la vicenda della gestione delle terme nella modalità “arcana imperii”, sottraendo una questione decisiva per il presente e per il futuro di Galatro alla discussione pubblica e democratica. Un’evenienza, questa, che nessuno può auspicare ma che racchiude un dubbio che l’amministrazione comunale ha un modo semplice per fugare: convocare un consiglio comunale per ragguagliare consiglieri e cittadini sullo stato dell’arte delle Terme?

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Visualizza l'
istanza di accesso della minoranza sulla gestione delle Terme (PDF) 58,5 KB

Nella foto: ingresso e parcheggio alle Terme di Galatro.

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(27.2.18) IL SINDACO APRE ALLA MINORANZA SUI TEMI DELL'INTERROGAZIONE (Carmelo Panetta) - Il Sindaco trasmette al nostro giornale copia della risposta scritta inoltrata al gruppo della minoranza consiliare a seguito della richiesta da questa presentata lo scorso 20 febbraio.

Riportiamo in basso il testo integrale della lettera:



Scarica il file originario della lettera (PDF) 1,17 MB

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