Ben venga, come assicura al sindaco il dottor Massimo Tropeano, responsabile tecnico del Consorzio, che «Il livello sia nella norma nonostante l’eccezionalità delle piogge» e che «la diga è continuamente monitorata da me come da tutto il personale addetto alla sorveglianza e controllo». Lo stesso dottor Tropeano conclude però il whatsapp al primo cittadino con l’autoinvito «teniamoci in contatto», a conferma che non si tratta di “allarmismo terroristico” ma di preoccupazioni di molto – non soltanto “un po’”- buon senso inequivocabilmente riscontrate dalle foto.
Proprio perché “con queste cose non si fa politica”, esse (“queste cose”) vanno dette ai cittadini come effettivamente stanno, vincendo la propensione al “quieta non movere” (et mota quietare) che pare caratterizzare l’Amministrazione su molti fronti.
Infine: «Ma cosa c’entra la Diga con il fiume?» C’entra, intanto, per l’elementare ragione che l’invaso riceve le acque dal fiume per poi farle defluire con maggiore o minore portata, per cui non ci può essere alcun discorso sul fiume che lasci fuori la Diga. Che poi la situazione giù non sia stata determinata su, che i tronchi che ostruiscono il corso del fiume non provengano dal bacino, questo è un altro paio di maniche.
Un altro paio di maniche ma non certo una fake news, come mostra inopinatamente di credere qualcuno che, se da un lato ha abbandonato il paese, dall’altro s’è tenuto le proprie ossessioni.
Nelle foto inviateci da un lettore vicino al Sindaco: in alto la situazione della diga, in basso la situazione del fiume Metramo a valle della diga.
Comprendo la soddisfazione del mio amico, sindaco di Galatro, Carmelo Panetta nell’apprendere che la Conferenza Unificata ha finanziato con 26,5 milioni di euro il completamento della galleria di derivazione dell’invaso della Diga sul Metramo, opera da noi sempre ritenuta strategica per lo sviluppo sostenibile turistico ed agricolo della Piana. Quello che non capisco affatto è il suo plauso al Presidente della Regione Oliverio, con tanto di accompagnamento musicale. Panetta non può non ricordare che il completamento della stessa diga era stato approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 21 luglio 2014, grazie all’emendamento - a mia solitaria firma n. 33773/1 di pari data -, alla Proposta di Provvedimento Amministrativo n. 284/9^ con il quale veniva approvata la Programmazione Comunitaria 2014-2020.
E già che ci siamo, dobbiamo evidentemente dedurre che il Presidente Oliverio – anche nella qualità di detentore della relativa Delega – abbia contribuito, in qualche successiva rimodulazione, a cancellare quella volontà espressa dal Consiglio Regionale, salvo a decidere in epoca più recente di richiedere un finanziamento al Governo per ovviare alla macroscopica eliminazione dell’azione 6.3.2 testualmente finalizzata “al completamento della galleria per la Diga sul Metramo e la destinazione d’uso delle sue acque”
Queste cose Panetta non può averle dimenticate, se è vero come è vero che dopo l’inserimento e l’approvazione della mia proposta di finanziamento dell’invaso sul Metramo, ci fu sulla stampa un coro di manifestazioni di gioia di diversi Amministratori dei territori interessati, tra cui non mancò legittimamente la sua, atteso che l’imponente struttura ricade a cavallo dei comuni di S. Pietro di Caridà, Galatro e Laureana di Borrello.
E' una vicenda che ha fatto il paio con l’altra grande questione della “Zona Economica Speciale” del Porto di Gioia Tauro”, la cui proposta di legge nella scorsa consiliatura era stata approvata dal Consiglio e successivamente andata in discussione alle competenti Commissioni del Senato; salvo poi essere inopinatamente sostituita da altra quasi analoga proposta in questa legislatura. Con un identico risultato: quello di far perdere, sia per la Diga che per la ZES, almeno due anni di tempo in entrambi i casi, che potevano essere tranquillamente utilizzati.
Reggio Calabria 14 novembre 2018
On. Candeloro Imbalzano
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Non per spirito di polemica, ma per amore di verità, ritengo doveroso replicare al comunicato stampa diffuso dal mio caro amico On. Candeloro Imbalzano in relazione al recente finanziamento delle opere di completamento della Diga sul Metramo.
Intendo chiarire infatti, ove non si fosse già inteso, che il mio plauso per l’inserimento nel Piano Invasi Multiobiettivo, previsto dalla Legge Finanziaria 2018, del progetto definitivo redatto dalla Regione Calabria delle opere che consentiranno lo sfruttamento di tutte le potenzialità della Diga (galleria di derivazione, opere di adduzione, impianto di potabilizzazione e centrale idroelettrica), non è una semplice sviolinata al Presidente Oliverio, dettata da chissà quale motivazione recondita, ma il mero riconoscimento di un risultato che concretizza, dopo molti anni, una importante battaglia per lo sviluppo del nostro territorio portata avanti da numerosi esponenti politici, tra questi (e non fatico a riconoscerlo) l’On.le Candeloro Imbalzano.
Io non ho gli strumenti per stabilire se l’eliminazione del finanziamento per la costruzione della galleria di derivazione (inserito su richiesta dell’On. Imbalzano nella proposta del POR 2014/2020 licenziata dal Consiglio Regionale il 21 luglio 2014) sia avvenuta in sede di verifica della coerenza del Piano in sede comunitaria o sia il frutto di una precisa scelta politica effettuata, in sede di rimodulazione del POR, dalla nuova e attuale maggioranza nel frattempo insediatasi.
Quello che so è che, alcuni anni addietro, il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino aveva presentato alla Regione Calabria la richiesta di concessione dell’uso plurimo delle acque allo scopo di far realizzare a terzi, con lo strumento del project financing, una centrale idroelettrica posta a valle dell’invaso. Fin qui nulla di male, se non fosse che il progetto prevedeva solo la realizzazione della centrale, con definitivo abbandono della galleria e di tutti gli impianti di adduzione e canalizzazione verso i piani della Ghilina del Comune di Galatro: insomma, il totale snaturamento delle finalità dell’opera, che non sarebbe servita per uso irriguo e potabile ma quasi esclusivamente per uso industriale.
Pur comprendendo le ragioni pratiche che avevano indotto l’ente consortile a fare questa scelta, il mio ruolo di rappresentante dei cittadini di Galatro (che, per inciso, sin dagli anni ’70 si è battuto per fare in modo che la Diga possa divenire una reale occasione di sviluppo per l’agricoltura e l’intera economia del territorio), mi ha imposto una ferma reazione politica, che ho esercitato in primo luogo sul Presidente Oliverio, il quale non si è sottratto ma, anzi, ha pienamente sposato le ragioni di chi, incluso l’On. Imbalzano, ha sempre creduto che, senza le canalizzazioni, l’infrastruttura sarebbe rimasta un’opera incompiuta ed i nostri terreni (centinaia di ettari) sarebbero rimasti incolti ed abbandonati.
Il mio ringraziamento al Governatore non è quindi un atto di piaggeria, ma il riconoscimento per la forte azione politica da lui svolta, visto che non solo ha assecondato le aspirazioni e le esigenze dei cittadini di Galatro e dell’intera Piana di Gioia Tauro rispetto alle pur legittime richieste del Consorzio di Bonifica, ma ha impegnato le strutture regionali affinché in tempi brevi potesse essere individuata una soluzione operativa che consentisse il completamento dell’importante infrastruttura idrica per come originariamente concepita.
Chiariti così i fatti, ritengo che anche l’amico Candeloro non possa che rallegrarsi per il passo decisivo che è stato compiuto con il finanziamento del progetto definitivo di “Completamento della galleria di derivazione dell’invaso della Diga Castagnara sul fiume Metramo, adduzioni dallo sbocco della galleria alle utilizzazioni intersettoriali, impianto di potabilizzazione (IPOT) sul territorio di Laureana di Borrello, centrale idroelettrica”, a cui dovrebbe a breve fare seguito il decreto ministeriale di erogazione delle risorse.
Per questo, mi auguro di poter presto festeggiare anche insieme a lui l’avvio dei lavori.
Carmelo Panetta Sindaco di Galatro
Galatro 16 novembre 2018
Nelle foto: in alto Candeloro Imbalzano, in basso Carmelo Panetta.