MAPPA METEO RECAPITI UTILI MERCATINO FOTO CODICE FISCALE PAGINE RADIO GALATRO IERI E OGGI FIRME
Archivi Generali  
< set 11 Cronache - Ottobre 2011 nov 11 >

2.10.11 - Il Comune risponde al "Direttore Generale" delle Terme

7.10.11 - Presentazione a Galatro per il libro di Rocco Cosentino

9.10.11 - Sulla notizia di una "casa stregata" a Galatro

Michele Scozzarra

10.10.11 - Streghe a Galatro: smentita di Claudio Dell'Ammassari (non Massara)

14.10.11 - Incontro per discutere della Diga

15.10.11 - Laurea e abilitazione a tempo di record

18.10.11 - Le streghe di Galatro

Claudio Dell'Ammassari / Andrea Ferreri

30.10.11 - Festa del tesseramento nel PD





(2.10.11) IL COMUNE RISPONDE AL "DIRETTORE" GENERALE DELLE TERME - Non si è fatta attendere la risposta dell'Amministrazione Comunale al "Direttore Generale" delle Terme di Galatro. A stretto giro di posta i consiglieri di maggioranza e di opposizione hanno firmato un manifesto nel quale dichiarano che il Comune «ha sempre rifiutato di avere rapporti con il Sig. Trimarchi, già pluriprotestato e dichiarato fallito dal tribunale di Palmi, senza aver prima ricevuto idonea documentazione della sua valida nomina a Direttore Generale».

Visualizza il documento originale (PDF) 44,8 MB

* * *



COMUNE DI GALATRO

Terme: il vero e il falso

Nei giorni scorsi, il Sig. Trimarchi Giuseppe, nella qualità di Direttore Generale della Terme Service S.r.l., ha fatto affiggere per le vie del paese un manifesto, scritto di proprio pugno davanti a testimoni, in cui in maniera allusiva e indiretta, ma chiaramente comprensibile, accusa il Sindaco di Galatro di averlo pubblicamente ingiuriato e offeso nonché di averlo fatto oggetto di angherie, vessazioni e, finanche, di stalking.
Dato che si tratta di accuse gravissime ed infamanti e che la tolleranza sin qui dimostrata dall’Amministrazione Comunale è stata evidentemente scambiata per debolezza, è arrivato il momento di chiarire, una volta per tutte, dove sta il vero e dove il falso e, soprattutto, di far conoscere ai galatresi il vero volto di questo “personaggio” che, addirittura, promette di non rispondere più ad un Sindaco che, a suo dire, non meriterebbe neanche di essere chiamato uomo.
In realtà, per chi non lo sapesse, la ragione per cui è stato affisso il manifesto della Terme Service sta nel fatto che l’Amministrazione Comunale, sino ad oggi, si è sempre rifiutata di avere rapporti con il sig. Trimarchi Giuseppe, già pluriprotestato e dichiarato fallito dal Tribunale di Palmi con sentenza n. 13/2000, senza aver prima ricevuto idonea documentazione della sua valida nomina a Direttore Generale.
Tuttavia, invece che fornire tali documenti, il soggetto in questione ha pensato bene di far pubblicare sul manifesto alcuni atti in fotocopia e, allo stesso tempo, ha “promesso” di non rispondere più al Sindaco che gli chiedeva solo di poter vedere le carte.
Però, visto che il diavolo a volte fa le pentole ma non i coperchi, nella sua estrema furbizia al Sig. Trimarchi non è venuto in mente che a Galatro non tutti sono allocchi che pendono dalle sue labbra e che qualcuno poteva accorgersi che la nomina a Direttore Generale da lui inserita nel manifesto “per stabilire finalmente la verità”, non era altro che un ignobile fotomontaggio realizzato sbianchettando e falsificando un attestato dell’Ufficio del Registro!

ECCE HOMO!

Ma davvero pensava il Sig. Trimarchi di poter così facilmente imbrogliare l’Amministrazione Comunale?
Ma sono questi i metodi con cui vuole “dare alle Terme di Galatro il posto che meritano nel contesto turistico calabrese e nazionale”?
Pensi piuttosto ad assicurare tutto il personale che lavora alle terme, a pagare il canone di affitto dovuto al Comune ed a versare i tributi arretrati, per i quali è già stato messo in mora dall’Ufficio Ragioneria!

Inoltre, lo invitiamo a preoccuparsi più delle conseguenze del suo misero operato, di cui dovrà ovviamente rispondere davanti alla legge, che dei problemi dell’Amministrazione Comunale, perché le “persone per bene” che circondano il Sindaco sanno perfettamente qual è lo spessore umano e morale di Carmelo Panetta ed ora stanno imparando a conoscere anche quello del sig. Trimarchi.
Una cosa è certa: fino a quando non verranno prodotti, in originale o in copia autenticata da pubblico ufficiale, atti debitamente registrati alla Camera di Commercio che comportano il valido trasferimento dei poteri di rappresentanza esterna, il Comune di Galatro continuerà a riconoscere quale unico interlocutore per la Terme Service la sig.ra Trimarchi Antonietta Federica, nata a Polistena il 04/12/1990, la cui nomina ad Amministratore della società risulta essere stata legalmente effettuata e trascritta nel Registro delle Imprese, ma che questa Amministrazione, nonostante i ripetuti inviti, non ha mai avuto l’onore di conoscere.

P.S. Si avvisa chi potesse avere qualche dubbio in proposito, che le campagne diffamatorie e gli attacchi personali che, guarda caso, hanno avuto inizio nel momento in cui è stata respinta la richiesta di “ammorbidire” le condizioni del contratto di affidamento delle Terme, non faranno cambiare di una virgola l’operato di questa Amministrazione. Lavoreremo sempre di più, per far ritornare il Comune protagonista principale della gestione e delle sorti delle NOSTRE Terme.

Galatro, 2 ottobre 2011
I Consiglieri Comunali del Gruppo Tromba
I Consiglieri Comunali del Gruppo Solidarietà


Nell'immagine in alto: stemma del Comune di Galatro.

Torna ai titoli


(7.10.11) PRESENTAZIONE A GALATRO PER IL LIBRO DI ROCCO COSENTINO - Il romanzo noir del magistrato Rocco Cosentino, dal titolo Niente di cui pentirsi, sarà presentato a Galatro il prossimo Lunedì 10 Ottobre, alle ore 17.30, presso la Sala Convegni di piazza Giacomo Matteotti, alla presenza dell'autore, che è sostituto procuratore presso la Procura dell Repubblica di Reggio Calabria.

Durante la manifestazione, organizzata dal Comune, sono in programma il saluto del sindaco Carmelo Panetta e gli interventi del prof. Domenico Distilo, dell'avv. Pasquale Simari, assessore comunale, e del presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa.

Visualizza la locandina ufficiale dell'evento (PDF) 1 MB



Rocco Cosentino, Niente di cui pentirsi, Pellegrini, 2011, pp. 440, € 18


Nella foto: la copertina del volume.

Torna ai titoli


(9.10.11) SULLA NOTIZIA DI UNA "CASA STREGATA" A GALATRO (Michele Scozzarra) - Ho sempre sostenuto, nei miei tanti articoli, che Galatro è ancora un paese da “scoprire”, situato in un angolo di terra che, per certi versi, ha del fantastico per i suoi richiami naturali che incantano per suggestività e imponenza, per la sua storia, per i monaci basiliani, le terme, le chiese, le feste, le tradizioni, la sua civiltà... e, l’ho sempre detto con la più assoluta convinzione non certamente solo come un modo di dire!
Di tutto questo ho scritto e riscritto da tanti anni... ma non pensavo mai di “dover” scrivere del “fantastico-assurdo” che mi è capitato di leggere stamattina, quando mi è stata consegnata la fotocopia di un articolo, pubblicato nei giorni scorsi sul giornale “Fatti di cronaca”, anche perché pur abitando da sempre a Galatro, di questi fatti che l’articolo racconta, non penso di essere il solo a non averne mai sentito parlare.
Terrificante il titolo: “MIO NONNO AFFITTO’ LA CASA AD UNA STREGA E NON L’ABBIAMO POTUTA PIU’ SFRATTARE. NEMMENO DOPO CHE E’ MORTA!”; ma il contenuto dell’articolo non è certamente meno terribile.
Racconta di persone che hanno abitato in quella casa ed hanno sentito voci e grida, hanno visto sedie volare e come è stato inghiottito dal pavimento (ADDIRITTURA!!!) e di come dopo questi strani fenomeni, gli inquilini sono fuggiti di corsa...
L’articolista scrive cose totalmente sconosciute ai galatresi, di cui nessuno ne ha mai sentito parlare, tipo: «Secondo le leggende sulla “casa maledetta”, la vecchia strega era un tipo rabbioso che lanciava maledizioni sui passanti e che celebrava strani riti satanici in riva al fiume... e che l’attuale proprietario vorrebbe rimettere la casa a posto e riaffittarla ai turisti che vengono alle terme, ma prima di tutto gli è stato consigliato di far benedire le mura...»
Su questa casa e sulla donna che vi abitava nell’articolo si leggono delle cose che a Galatro non si sono mai sentite: «La chiamano la “casa stregata” o “casa dei fantasmi” e gli abitanti del paese si guardano bene dal passarci davanti. Era abitata da una donna sola, dall’umore sempre nerissimo che faceva riti strani legati allo “spirito del fiume”. Dopo la morte della “strega”, né il suo proprietario né suo figlio hanno provato a riaffittarla, ma gli inquilini che si sono succeduti non hanno mai resistito più di un mese.»
Ed è proprio qui che l’articolista, Salvatore Tigani, lancia il suo affondo più terribile verso la nostra civilissima comunità: «UN PICCOLO PAESE FUORI DAL MONDO: Galatro è un paesino di nemmeno 2000 anime, collocato in una profonda valle. Persino il segnale dei cellulari fatica a raggiungerlo e le montagne che lo circondano hanno favorito quest’atmosfera “fuori dal mondo” che vi si respira. E’ per questo, forse, che qui certe storie crescono e si diffondono… nell’atmosfera magica di Galatro, è facile far nascere storie come questa…» E a questo punto possiamo, tranquillamente, affermare come solo una persona che, veramente è fuori dal mondo e non ha mai messo piede nel nostro paese, può scrivere queste cose sulla nostra Galatro, inventandosi come “la storia della “strega” è più viva che mai e che è diventato ormai impossibile affittare l’appartamento... perché chi ha il coraggio di tornare in quella vecchia casa per combattere contro il fantasma di una strega così arrabbiata e pericolosa?”.
A questo punto è opportuno, per quanto mi riguarda, puntualizzare come ho saputo della “brutta storiella” raccontata… La fotocopia dell’articolo pubblicato su “Fatti di cronaca” mi è stata data dal Signor Giovanni Aloe, che proprio stamattina mi ha contattato come suo “legale”, per valutare eventuali azioni da promuovere contro il Giornale, in quanto la casa di cui si parla nell’articolo è di proprietà della sua famiglia, che l’ha comprata e ne ha il possesso da più di 25 anni e quanto ha letto nel giornale non è assolutamente vero, anzi dopo questa cattiva pubblicità, sicuramente, non riuscirà più nel suo intento di vendere la casa, quindi dalla pubblicazione dell’articolo, con tutte le menzogne riportate, è stato danneggiato.
Che dire... al di là delle eventuali azioni giudiziarie, che si valuterà se intraprendere o meno, l’articolo ha posto degli interrogativi, non solo sulla nostra piccola e civilissima comunità, ai quali è impossibile non tentare di dare una risposta...
Non possiamo non inorridire, nel riportare una cronaca del genere, così come non possiamo non domandarci "perché" ci si accanisce a scrivere, e inventare, episodi come questo... perché cercare di inventare storie assurde che poi si ripercuotono su tutta la nostra cittadina, e "perché" questa fissazione, quasi collettiva, del Diavolo?
Non passa giorno che, su giornali e riviste varie, antropologi, psicologi, sociologi, teologi, si danno da fare per cercare le ragioni e i motivi di un simile fascino per la “stregoneria”.
Scriveva Chesterton: "Da quando gli uomini non credono più a Dio, non è che non credano più a nulla: credono a tutto". E, infatti, le fissazioni collettive per il demoniaco, il magico, il paranormale insorgono con l'Umanesimo e il Rinascimento. E, guarda caso, in epoca moderna proprio negli ambienti più razionalisti e scientisti. Perché negare la meraviglia, quando ho letto che, uno dei miei autori preferiti, il super-razionalista Arthur Conan Doyle, creatore di Sherlock Holmes, credeva alle fate e cercò perfino di dimostrarne l'esistenza nel libro "The Coming of the Faires?".
Insomma, la questione è troppo complicata per poterla liquidare, semplicisticamente, con due parole, magari dette a caso, perché il Male (quello con la emme maiuscola), purtroppo, non ha domicilio (altro che in una piccola e disabitata casetta di Galatro!) e sarebbe fin troppo comodo farlo risiedere nella miseria economica e morale o alla sopravvivenza inaspettata di pratiche arcaiche nel centro di una civiltà che ostenta ricchezza, antenne tv, personal computer e compact disc...
Non riesco proprio ad immaginare quale pensiero maldestro porta una piccola parte del genere umano ad avvertire la necessità del Male ed a sollecitarne l'opera, anche con il maldestro contributo di falsare le carte della vita di una normale cittadina di provincia… Come se alla nostra società il male, quello con la emme minuscola, non bastasse!
Non voglio dire altro... lascio alla civiltà, alla cultura, alla serietà dei galatresi ogni ulteriore commento a riguardo… che mi auguro non mancherà!

Guarda l'articolo:







Il gioco dei falsari
Domenico Distilo

Per la prima volta, stamattina, sono venuto a conoscenza che a Galatro, paese nel quale risiedo stabilmente dalla nascita – a parte i soggiorni fuori per i più vari motivi, ma è cosa normalissima per tutti - circola la “leggenda” di una strega che avrebbe affittato una casa e non l’avrebbe più lasciata, neppure post mortem. Che a Galatro, che non è New York, di una leggenda siffatta si possa venire a sapere dopo due o tre decenni mi pare non tanto surreale, quanto inconcepibile, inimmaginabile, forse l’effetto di una stregoneria della strega che per tanto tempo non ha voluto che i galatresi sapessero nulla di lei e delle sue… stregonerie.
La stregoneria non è però tanto della “strega”, quanto di un articolista e di un giornale che dovrebbero essere perseguiti per tentato abuso della credulità popolare, per diffamazione di un’intera comunità e per altri reati che Michele Scozzarra, legale di fiducia di Aloe, saprà scovare.
Fatti di Cronaca, come già il più noto Cronaca Vera, si rivolge a un certo tipo di pubblico, a cui non si può servire altro tipo di notizie e di commenti, quasi sempre con l’enfasi su certi particolari e la dilatazione di certe atmosfere. Il servizio sulla strega di Galatro è puro parto della fantasia, senza nemmeno l’ombra di un qualche fatto vero, tranne forse la casa e le persone.
L’inconsistenza e l’infima qualità del prodotto sconsiglierebbero ogni tipo di reazione: si rischia di fare il gioco dei falsari.

Nelle immagini, dall'alto in basso: Michele Scozzarra; Strega su scopa; Gianni Aloe; l'articolo apparso su "Fatti di cronaca".


Torna ai titoli


(10.10.11) STREGHE A GALATRO: SMENTITA DI CLAUDIO DELL'AMMASSARI (NON MASSARA) - Come volevasi dimostrare! Con una telefonata Claudio Dell'Ammassari (non Massara! La storpiatura del cognome è indice di approssimazione, quantomeno) smentisce categoricamente di aver pronunciato le frasi riportate, pure tra virgolette, nell'articolo apparso sul giornale Fatti di Cronaca a firma Salvatore Tigani, preannunciandoci anche una smentita ufficiale e azioni legali nei confronti del giornale romano (che viene a pescare a Galatro fatti inesistenti).
Claudio fa benissimo a tutelare la sua immagine in tutte le sedi. Noi, dal canto nostro, abbiamo riportato la notizia non perché le attribuissimo il minimo credito, ma solo per stigmatizzare, come si evince chiaramente dagli articoli di Michele Scozzarra e Domenico Distilo, un modo sciagurato di fare giornalismo.

Nella foto: strega su scopa.

Torna ai titoli


(14.10.11) INCONTRO PER DISCUTERE DELLA DIGA - La questione Diga torna al centro dell’attenzione generale. Di recente il sindaco Carmelo Panetta ha sollevato il problema sicurezza, chiamando in causa il Consorzio di Bonifica che gestisce la struttura. Venerdì 14 ottobre se ne discuterà nella sala del Consiglio Comunale di Galatro a partire dalle ore 16.30 con il segretario della CGIL del comprensorio di Gioia Tauro Nino Calogero, altri rappresentanti sindacali e i sindaci di Galatro e San Pietro di Caridà.
Il problema è stato affrontato nella recente visita a Galatro dal presidente dell’Amministrazione provinciale Giuseppe Raffa, che ha preso atto dell’urgenza di eseguire gli interventi necessari per finalizzare il manufatto e farne il volano della ripresa dell’agricoltura e del turismo nella Piana di Gioia Tauro. Sarebbe però opportuno l’intervento di un rappresentante del Consorzio, visto che si tratta dell’Ente Gestore, le cui intenzioni debbono poter essere comprese dai cittadini.


Un filmato relativo alla Diga sul Metramo


Nella foto: una parte dell'invaso della Diga.


Torna ai titoli


(15.10.11) LAUREA E ABILITAZIONE A TEMPO DI RECORD - Dopo essersi laureata a pieni voti in Giurisprudenza presso l’Università di Roma La Sapienza, Fabiola Cordiano, figlia di Aldo, noto artista galatrese e dirigente dell’ufficio anagrafe e stato civile del Comune, ha conseguito a tempo di record l’abilitazione all’esercizio della professione forense, superando una rigorosissima selezione.
Fabiola ha fatto valere le competenze derivatele dall’aver a suo tempo lavorato a una tesi in diritto societario sulla responsabilità delle SPA discussa con il chiarissimo professor Francesco Vassalli, figlio del più noto Giuliano, esponente della Resistenza e poi ministro della Giustizia negli anni Ottanta.
A Fabiola e ai suoi familiari i complimenti e gli auguri di Galatro Terme News.

Visualizza l'elenco aggiornato dei laureati galatresi.

Torna ai titoli


(18.10.11) LE STREGHE DI GALATRO (Claudio Dell'Ammassari / Andrea Ferreri) - Ecco il chiarimento e la smentita ufficiale da parte di Claudio Dell'Ammassari che si è visto, suo malgrado, tirare in ballo in una storia assurda che non ha nulla a che vedere con quelle che sono la vita reale e le tradizioni di Galatro.

Nel frattempo il giornale "Fatti di cronaca", resosi conto del clamoroso abbaglio preso, fa marcia indietro: arrivano così alla nostra redazione la rettifica e le scuse da parte del caporedattore Andrea Ferreri che saranno pubblicate anche sul n. 15 del giornale.

Pubblichiamo entrambi gli interventi.

Per quanto ci riguarda non ci sentiamo di escludere completamente la presenza di streghe a Galatro ma, nel caso ci fossero, pensiamo che potrebbero avere sembianze simili a quella della foto a destra.

* * *

A GALATRO (OVVIAMENTE) NON CI SONO STREGHE O MALEDIZIONI

“Per quel che riguarda il giornalismo moderno, non è affare mio difenderlo. Giustifica la sua esistenza attraverso il principio darwiniano della sopravvivenza del più volgare. Io ho soltanto a che fare con la letteratura.”
Oscar Wilde


Galatro, ridente paesello finemente abbarbicato sulle colline, attraversato da tre fiumi, diviso in frazioni con nomi pittoreschi come “Montebello” (macabro,eh!?), è infestato!
Notizia bomba che apprendo mentre sto sorseggiando un caffè a Reggio Calabria. Il mio interlocutore telefonico, però, prosegue nel racconto e, quello che due secondi prima aveva suscitato in me una genuina risata, disegna sul mio volto una posa plastica di stupore: ”Le racconti tu queste cose!!Ti mando il pdf! Ci sono le foto!”.
Quindi, apprendo mio malgrado, ero diventato il proprietario (tale Claudio Massara) di una casa infestata dallo spirito di una vecchiaccia malefica che, terribile e ostinato, non mi consentiva di ristrutturare l'immobile - effettivamente l'unica “virtus” residua dell'edificio è proprio l'immobilità - ed allontanava chiunque tentasse di prenderlo in affitto per trascorrere qualche giorno tra i vapori benefici delle nostre amate terme.
Lo sgomento mi assale spietato quando, alcuni passaggi dopo, vengo a sapere di essere anche orfano di padre il quale, sacrificatosi per decenni nell'immane tentativo di ristrutturare la “sinistra” magione ed affittarla a qualcuno, aveva dovuto cedere alle inquietanti presenze avvertite “anche dai muratori durante i primi rilievi”; che è un po' come dire di andare a lavarsi la mattina già vestiti, visto che i muratori non partecipano ai “primi rilievi” (sorvolo sul fantastico “dopo aver tirato giù un muro di cotto”.).
Scopro di avere una nuova fidanzata, probabilmente col piglio dell'arredatrice 'vintage'; appassionata di sedie, preferibilmente volanti.
Dunque l'atmosfera è lugubre, macabra... no, non credo proprio!
Chiunque tenti di ambientare in un borgo del meridione che affonda bene le radici nel sole, nell'ospitalità magnogreca, nella socialità delle piazze e degli spazi comuni, nella benevolenza verso il prossimo, una storia che non sbaglio a definire millantata e “incongruente”, è molto superficiale e disinformato: alquanto sprovveduto, direi. Probabilmente non ha colto l'essenza del nostro paese. Creare un impianto 'dickensoniano' a Galatro è impossibile, non fosse altro che per la scarsa qualità del racconto che lo relega, secondo me a buon diritto, tra la schiera dei ridicoli horror di serie B anni '70, con le loro evidenti risorse economiche limitate, il loro sangue arancione e la recitazione approssimativa (qualche ostinato cinefilo obietterà che alcuni sono diventati dei 'cult-movie'. Ok, diamo anche all'articolo una quarantina d'anni di tempo!).
Fiducioso in una smentita che, ad onor del vero, non sono io a dover dare bensì il giornale, non posso che stupirmi per l'eco che una “notizia” del genere ha prodotto nella nostra comunità. Un'enfasi incredibile che davvero fa il “gioco dei falsari” viste le copie vendute grazie ad una baggianata di siffatta guisa.
Mi stupisce che in un ambiente come il nostro, quasi familiare, non si sia trovato il tempo, sconvolti dallo scoop, per raggiungermi telefonicamente prima di ergersi in roboanti riflessioni e librarsi in voli pindarici scomodando addirittura Belzebù in persona che, per dirla onestamente, anche dopo aver inforcato le lenti, non ho trovato nell'articolo. Con tutto quello che ha da fare!
Non credo che nel giornalismo valga la regola del 'buona la prima'.
Gli articoli non sono “sinfonie”: gli articoli non vengono percepiti in modo istintivo come la musica; gli articoli innescano tendenzialmente quell'attitudine deduttiva che tanto fu cara ad un genio come Conan Doyle, ma poco o niente lascia nei suoi seguaci, me compreso.
Non mi piace parlare per citazioni, ho alcune idee per conto mio (e mi contraddico visto che sto parafrasando Turgenev).
Spererei di scoprirci tutti devoti a quell'adagio medievale famoso: ”Ricorda chi sei. Ricorda tuo padre e il padre di tuo padre”.
Nelle piccole comunità come la nostra, sicure e genuine, tranquillizzanti nell'ordinario susseguirsi dei giorni, attive culturalmente, è normale come respirare sapere con chi si ha a che fare; sapere cosa si sarebbe capaci di fare o dire.
È proprio al caldo abbraccio di una robusta, piccola società come quella di Galatro che affido la mia tutela, certo di non sperimentare delusione: non sono i tribunali a dare giustizia, ma la corretta percezione di sé stessi. Ognuno di noi è consapevole del posto che occupa a Galatro; allo stesso modo ci accorgiamo quando qualcuno è “fuoriposto”.
Bene. Io non ho mai pronunciato una sola delle frasi che mi vengono attribuite. L'unica cosa di cui mi rammarico è di aver riposto troppa fiducia nel genere umano; fiducia puntualmente tradita. Non getterei mai ridicolo sulla mia terra o sul mio paese, fosse solo per una casetta cadente; così come non direi mai nulla che possa portare onta o infamia sui galatresi. Figuriamoci!
Chi mi conosce lo sa. Chi non mi conosce dovrebbe trarre le proprie conclusioni finendo di leggere. Mi espongo per riabilitare la mia immagine, pur rendendomi conto del fatto che un'inezia del genere possa averla semplicemente scalfita, e per fare luce su una storia così stupida che, se non opportunamente chiarita, rischia davvero di sconfinare nel “fantastico-assurdo” e ammettere anche l'inammissibile. Sono consapevole del fatto che anche il particolare più insignificante possa rivelarsi fatidico: come “far girare” il giornale e contribuire ad espandere un “chiacchiericcio” che ha dell'infantile.
In ultima: il caporedattore di “Fatti di cronaca” mi ha fatto sapere che rettificheranno al più presto tutta la storia sul prossimo numero.
Spero che la smentita possa avere il peso che merita; quantomeno una portata equivalente alla notizia stessa e che la gente di Galatro capisca che un loro amico e compaesano è stato vittima della propria buona fede.
La passione che mi lega indegnamente all'architettura ed alla storia mi vieterebbe rigorosamente di relegare un centro storico, a maggior ragione il nostro, fra le spire della farsa più grottesca. Siamo ciò che siamo anche perchè più generazioni, eterogenee per complessità e mezzi, simili nella robusta morale, sono cresciute all'ombra delle stesse pietre.
Questo conferisce sicurezza: questo è Galatro.
Il centro storico di un paese è uno scudo di Achille, a volte istintivamente istoriato, dietro cui tutti dovremmo voler trovare riparo: non è certo un 'horror-park'.
Mi piace pensare che, manipolando Blake, ogni uomo sia preda dei fantasmi finchè l'intelletto non si desta.
Non siamo forse il paese che ha ospitato orgogliosamente l'abate Conia e l'abate Martino, due tra le menti più prospere dei secoli scorsi? Il nostro suolo non ha accolto un avamposto culturale come il monastero di S. Elia di Cupessino? Siamo preposti da secoli ad accogliere la bellezza dell'arte, la finezza delle lettere e l'esattezza delle scienze: non possiamo rimanere vittime di una 'trama' così maldestramente tessuta.
Galatro è un posto vivo, reattivo.
Per la serie “non tutti i mali vengono per nuocere” dovrei quasi esternare un ringraziamento a coloro i quali mi hanno messo nella condizione non di smentire una palese 'bufala', bensì di scandire a gran voce la stima e l'affetto che nutro, e sempre alimenterò, per il posto che mi ha visto crescere: che mi ha guidato nel crescere.
E poi, come è noto, nel succedersi dei secoli, di streghe vere se ne sono viste poche: di millantatori, saltimbanchi e fenomeni di vario tipo parecchi.
Purtroppo, come temo, non ne avremo mai abbastanza.

Claudio Dell'Ammassari

* * *


ERRATA CORRIGE: A GALATRO NON CI SONO (E NON CI SONO STATE) STREGHE

Cari amici,
qualche tempo fa abbiamo subìto un vero e proprio collasso informatico che ci ha messo in difficoltà. Purtroppo, nel tentativo di rimettere a posto le cose per uscire in tempo con il numero 12 del nostro giornale, in redazione abbiamo commesso un grave errore: abbiamo mescolato le foto del comune di Galatro con una storia che riguardava un altro comune che con Galatro non c’entra affatto.
In sostanza, vi abbiamo raccontato che a Galatro c’è una casa infestata da una strega, ma non è vero. Quella casa esiste, ma non sta lì. È in un altro comune, ben distante (e ne parleremo in futuro). Ce ne scusiamo con gli abitanti di Galatro che si sono molto dispiaciuti dell’errore. E ce ne scusiamo con Claudio Dell’Ammassari, che non è il padrone di quella casa e non ha niente a che vedere con streghe e maledizioni (anche se forse qualche maledizione l’ha lanciata a noi).
Claudio Dell’Ammassari si era prestato, amichevolmente, a fare da guida all'articolista per le strade del centro storico di Galatro con l’intenzione di mostrare il paese. Non ci ha raccontato storie di streghe e con lui il nostro giornalista ha parlato di tutt’altro.
Chiediamo quindi scusa a tutti per il nostro errore, ma soprattutto, ci scusiamo con voi lettori che, come noi, siete stati vittime di un infortunio informatico.

Andrea Ferreri, caporedattore "Fatti di cronaca"



Nelle immagini: streghe a Galatro.

Torna ai titoli


(30.10.11) FESTA DEL TESSERAMENTO NEL PD - Si è svolta nei giorni scorsi l’assemblea degli iscritti del locale circolo del Partito Democratico per la festa del tesseramento e per una discussione tra i soci sulle prospettive del partito.
I lavori sono stati aperti dalla relazione del coordinatore Gaspare Sapioli, che ha messo a fuoco le tematiche del rilancio del partito a tutti i livelli soffermandosi, in particolare, sul contributo che il circolo dovrà dare all’amministrazione comunale, della cui coalizione elettorale è parte sicuramente non irrilevante.
Sapioli ha delineato un partito presente sui problemi di Galatro, dalle terme alla diga alla situazione occupazionale, temi che certamente saranno al centro dell’imminente dibattito congressuale in vista della definizione degli organigrammi.
Numerosi gli interventi registratisi nel dibattito. Dell’elenco attuale dei tesserati del PD fanno parte, tra gli altri, il consigliere comunale di maggioranza Giovanni Napolitano ed ex amministratori quali Domenico Distilo, Pino Pangallo e lo stesso Gaspare Sapioli.

Nella foto: il coordinatore del circolo Pd di Galatro, Gaspare Sapioli.


Torna ai titoli

INDIETRO

Copyright @ Associazione Culturale del Metramo 1999 -