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Elezioni comunali 2001:
programma della lista "Locomotiva"

Facendo un excursus nella storia di governo delle ultime Amministrazioni Comunali, si comprende agevolmente quanto essa sia stata del tutto scevra di momenti validi e significativi per la nostra realtà; essendosi in definitiva condensata in un ginepraio di promesse non mantenute, ma soprattutto nel lassismo e nel protagonismo individuale di chi si è visto assegnato il compito di gestire la cosa pubblica.
Da tutto ciò ne è derivato un indebitamento del Comune che forse costituisce un record storico per il paese e otto anni di amministrazione che in sostanza hanno portato quali fatti concludenti, per di più verificatisi solo negli ultimi mesi antecedenti alle elezioni:

1) L'attribuzione della gestione delle Terme per 10 anni a privati "esterni", derubando così la comunità di quell'unico bene che avrebbe potuto (e dovuto) costituire fonte di miglioramento economico - sociale, attraverso una gestione qualificata e la creazione di un indotto a ciò funzionale.

2) L'assegnazione dell'incarico per la stesura del piano regolatore (a pochi mesi dalle elezioni?);

3) La mancata assegnazione di posti di lavoro da tempo disponibili ed a tuttora vacanti.

Attraverso questa breve analisi di ciò che è stato ed ha significato "amministrare" in questi anni, non intendiamo demonizzare il "non fatto" dell'amministrazione uscente o colpevolizzarla per il fatto di non essere riuscita ad intervenire quale agente di cambiamento, ma per quello di avere intenzionalmente impedito il cambiamento, non tenendo conto delle manifestazioni di disagio sociale, non prendendo in considerazione i problemi ed i bisogni della comunità, non interloquendo con essa, non favorendo eventi interattivi con i diversi attori sociali operanti sul territorio locale.
In sintesi una politica il cui principio ispiratore è stato il protagonismo individuale e non di gruppo e la cui metodologia d'azione è stata non la partecipazione sociale ma l'emarginazione sociale.
L'esperienza amministrativa uscente ci consente allora di affermare che il grado d'improduttività del potere è direttamente proporzionale al grado di disconnessione del potere medesimo dai processi di partecipazione sociale e da tutti gli altri aspetti legati alla vita di comunità.
Coscienti del fatto che è nella comunità, quale luogo dove la gente vive e lavora, nonché sistema di relazioni, che si origina il disagio, ci sentiamo di affermare che è nella comunità che vanno rinvenute le relative soluzioni e quindi che la definizione e la spiegazione tanto del disagio, quanto della qualità della vita, si devono necessariamente basare su processi di negoziazione dei significati fra gli attori sociali della comunità.
E' dunque nella comunità e con la comunità che noi vogliamo lavorare, per porre in essere quelle strategie volte a favorire il cambiamento delle attuali condizioni e contestualmente lo sviluppo della comunità stessa.
I punti cardine della nostra politica amministrativa, finalizzata a garantire a tutti uguali opportunità di accesso alle risorse, soprattutto al potere, saranno:

  • Incentivazione del senso di appartenenza, ovvero far si che l'intera collettività si senta parte del tutto e ciascun individuo acquisisca quella sicurezza che lo sproni all'investimento personale nelle varie situazioni di comunità;
  • Sviluppo della connessione emotiva. ovvero riuscire a far si che gli individui percepiscano di essere legati gli uni agli altri, di non essere isolati ed abbandonati, di poter contare su una rete di supporto che può essere attivata in caso di necessità;
  • Interazione con le cosiddette sotto comunità esistenti nella comunità locale, quali: associazioni, scuole, famiglie, luoghi di lavoro parrocchia, ecc.; per la loro fondamentale funzione di "terminali" delle politiche sociali.
  • Questo avverrà considerando la comunità non solo come "bacino d'utenza", quindi come luogo di manifestazione di bisogni e problemi che vanno risolti attraverso l'erogazione dei servizi e delle prestazioni appropriate, ma anche e soprattutto come "attore sociale", quindi come risorsa, capacità, competenza, come potere di produzione ed autodeterminazione, come soggetto che agisce, partecipa, produce, cambia.

    In quest'ottica è evidente che le azioni di governo che intendiamo realizzare nel prossimo periodo amministrativo, chiameranno in causa nuovi modelli operativi e una nuova cultura degli interventi.
    La scelta programmatica della nostra Amministrazione sarà infatti tesa a sostenere, con pluralità di soggetti e risposte, i problemi nella loro dimensione più attuale, a sostenere i singoli, i gruppi, le comunità di settore, a promuovere i principi di sussidiarietà e i principi di comunità, per dare risposte significative ai bisogni dei cittadini ed alle esigenze di crescita della società galatrese.
    Momento preliminare all'attività di progettazione, programmazione ed intervento, sarà l'elaborazione e la stesura di un nuovo Statuto comunale, che abbia dei contenuti più congeniali alla natura della nostra realtà e soprattutto una funzione eminentemente garantista, affinché non sia consentito a chiunque vada ad amministrare, di farlo all'insegna del libero arbitrio e senza tenere conto dei rinforzi provenienti dalla comunità.
    A tale risultato si dovrà pervenire attraverso il lavoro di una Commissione appositamente nominata ed a composizione eterogenea, in modo che ne venga assicurata in essa la rappresentanza delle diverse parti politiche e dell'intera comunità, anche di quella percentuale di essa che per lavoro si trova fuori dai confini galatresi.
    L'impegno dell'Amministrazione comunale, per i prossimi cinque anni si articolerà sostanzialmente su quattro aree d'intervento, di seguito presentate:

    1) Servizi sociali;
    2) Promozione dell' occupazione;
    3) Programmazione urbana e territoriale;
    4) Risanamento del bilancio.

    1) AREA SERVIZI SOCIALI

    L'Ente Locale deve promuovere il benessere della popolazione residente sul suo territorio, garantire ad ogni cittadino condizioni di vita dignitose, favorire lo sviluppo della persona umana nell'ambito della molteplicità dei rapporti sociali.
    E' in tale ottica che si dovrà sviluppare una politica sociale attenta ai bisogni delle famiglie; degli adolescenti, dell'infanzia, ecc.; che tenga in considerazione all'interno della propria progettualità e programmazione, una serie di azioni e di interventi che valorizzino, sostenendola, la libertà degli individui, favorendo programmi mirati al superamento degli ostacoli di natura socio-economica che possono creare disagio.
    In quest'area gli interventi saranno finalizzati in particolar modo, alla valorizzazione delle capacità propositive di giovani ed adolescenti ed a sviluppare la rete dei servizi sociali.

  • Interventi a favore di giovani e adolescenti

  • Un primo intervento dell'Ente Locale sarà volto a promuovere un programma che consideri gli adolescenti quali interlocutori attivi e protagonisti del loro processo di crescita, valorizzandone le capacità propositive e decisionali e promuovendo la loro partecipazione sia nella fase della progettazione che in quella di realizzazione.
    Poiché la comunità territoriale è il luogo in cui gli adolescenti vivono e si muovono, andranno tenute presenti a livello progettuale, le agenzie educative che il territorio esprime (la famiglia, la scuola, le società sportive, ecc.), nonché i luoghi di incontro formali ed informali della vita sociale degli adolescenti, al fine di impostare delle modalità d'azione basate sulla valorizzazione di persone e contesti significativi e promuovere forme di collaborazione interistituzionali (sia interne all'Amministrazione comunale che esterne).

    Le azioni rivolte agli adolescenti mireranno:

    - alla creazione di un "centro di aggregazione" che dovrà diventare un punto di riferimento, di accoglienza, di ascolto, di proposta, sia per gli adolescenti che per gli adulti;
    - allo sviluppo di "attività autogestite" da parte di gruppi di adolescenti, supportati da operatori di settore;
    - alla promozione di iniziative da realizzare nel territorio in aderenza ai bisogni che via via emergeranno ed alle possibilità d'intervento;
    - all' attivazione di forme di partecipazione dei ragazzi alla vita della città attraverso: mostre, incontri, dibattiti, ecc.

  • Servizi alla persona

  • In quest'ambito verranno studiati degli interventi, basati sulla valorizzazione delle risorse associative e delle strutture già presenti sul territorio ed ancora inutilizzate.
    I suddetti interventi avranno ad oggetto, fra l'altro:
    - l'attivazione di servizi per la prima infanzia (asilo nido) e di servizi di accoglienza per gli anziani( casa di riposo);
    - l'istituzione di un servizio, a cui tutti potranno accedere per rendere disponibile ad altre un po' del loro tempo, del loro saper e saper fare, contribuendo a migliorare la qualità di vita delle altre persone e favorendo gli scambi interpersonali;
    - la progettazione e lo svolgimento di percorsi formativi, rivolti soprattutto ai giovani e finalizzati all'acquisizione di abilità lavorative da spendere nel campo socio-assistenziale e dei servizi alla persona in senso lato;
    - la diffusione di iniziative di job creation nel settore sociale, attraverso: modalità comunicative interattive con le cooperative sociali e gli operatori di settore;
    - l'ammodernamento della Biblioteca comunale con l'attivazione di servizi multimediali e l'acquisto di nuovo materiale cartaceo, audiovisivo e in cd-rom;
    - il coordinamento di iniziative, a favore di tutte le fasce di età, finalizzate alla progettazione e realizzazione di percorsi intelligenti nei settori: sport, cultura e tempo libero.

    2) AREA PROMOZIONE DELL'OCCUPAZIONE

    La comunità locale intesa soprattutto come ambiente di vita e di condivisione della quotidianità, rappresenta una rete di potenzialità e di rapporti di scambio che, se adeguatamente interpretati, possono contribuire ad affrontare bisogni ed esigenze presenti nel proprio contesto.
    E' evidente, dunque, che una tappa importante affinché si producano interventi significativi nel settore dell'occupazione, dovrà essere quella di rinnovare il modo di concepire il rapporto cittadini-istituzioni, attraverso la costruzione fra di essi di una relazionalità capace di far dialogare vincoli e risorse, di attivare proposte, ecc.
    Per questo motivo il primo intervento in materia di promozione dell'occupazione toccherà il settore dei servizi al cittadino.

  • Servizi al cittadino

  • Poiché la riuscita nella ricerca del lavoro è strettamente connessa alla possibilità di disporre di informazioni corrette, aggiornate e adeguate alle proprie attitudini e competenze, verrà istituito un servizio informativo ed orientativo, che: funzionerà come spazio per la progettazione di azioni finalizzate all'inserimento nel mondo del lavoro; consentirà la consultazione gratuita di materiale informativo sul mondo del lavoro e della formazione; offrirà supporto alla diffusione dell'autoimpiego.
    Esso costituirà, dunque, un valido supporto alle politiche attive del lavoro che saranno finalizzate all'allargamento della base occupazionale attraverso:
    - la promozione di interventi di formazione finaIizzati;
    - lo sviluppo del sistema imprenditoriale, soprattutto femminile.

  • Turismo

  • L'attenzione verrà focalizzata sulla possibilità di attivare tirocini formativi e di orientamento professionale, per favorire l'inserimento dei giovani, anche in settori non tradizionali.
    La metodologia d'azione sarà lo sfruttamento razionale delle risorse locali per incentivare lo sviluppo del settore turistico e di tutte quelle attività ad esso connesse che costituiscono il cosiddetto "indotto", individuabili in 3 aree ben definite:
    - area ricettiva (alberghi, ristoranti, bar, locali agrituristici, ecc.);
    - area dei trasporti (servizi destinati agli spostamenti delle persone);
    - area della promozione (promozione delle attività turistiche con l'ausilio degli assessorati regionali, della pro loco, ecc.).
    Tenendo conto delle risorse e delle potenzialità locali, l'offerta turistica potrà essere diversificata e snodarsi attraverso un ampio ventaglio di opportunità, quindi: escursioni, agriturismo, terme, percorsi ciclabili, ecc. Riteniamo perciò che le forme di turismo da incentivare e sostenere dovranno essere:

    - Turismo montano;
    - Turismo termale e della salute;
    - Turismo culturale;
    - Turismo naturalistico;
    - Turismo rurale ed agrituristico.

    3) AREA: PROGRAMMAZIONE URBANA E TERRITORIALE

  • Viabilità

  • La posizione geografica del nostro paese, posto a pochi chilometri dal mare e dalla montagna, costituirà uno dei fattori su cui puntare per la riuscita delle suddette attività turistiche.
    Per tale motivo sarà quindi fondamentale dotare il territorio di un'arteria di collegamento alla Statale per le Serre e alle zone Santa Maria e Tre Valloni, più agibile e più sicura di quella attuale, che andrebbe a costituire un anello stradale per la Diga sul Metramo e per il capoluogo, incentivando lo sviluppo delle nostre contrade.

  • Edilizia

  • Coscienti del lassismo delle amministrazioni succedutesi in tanti anni, riteniamo fondamentale sottolineare il pericolo di un ulteriore spopolamento, attribuibile alla forte scarsità di suoli edificabili ed alla mancanza di un'apposita regolamentazione della materia.
    Questi fattori, se non tempestivamente affrontati, potranno determinare infatti nel prossimi anni, un significativo spostamento delle famiglie fuori dal territorio galatrese (come già accaduto), dove esiste un'offerta edificatoria più sicura, a prezzi d'acquisto più accessibili, ma soprattutto la disponibilità immediata dei terreni che si vanno ad acquistare.
    Fermandosi a riflettere su questi eventi, e facile comprendere l'entità del danno economico che da essi ne è conseguita e ne potrà in futuro conseguire, con il crollo di tutti i settori collegati all'attività edilizia, quali: lavoro tecnico, fornitura di materiali edili, manodopera comune e specializzata ecc.
    E' chiaro quindi che, il protrarsi di queste condizioni significherà innanzitutto danno economico per il Comune che continuerà a perdere gli introiti derivanti dagli oneri concessori; venir meno, per tanti nuclei familiari del sostentamento economico e un degrado economico del quale il paese difficilmente riuscirà più a risollevarsi.
    Alla luce di tutto ciò, noi e tutti i cittadini ci chiedamo:
    Come mai. dopo otto anni di amministrazione, i nostri governanti si sono decisi a dare incarico per la stesura del Piano Regolatore al termine del loro mandato?
    L'unica risposta che vogliamo dare a tale interrogativo è che speriamo che tale decisione, sebbene ormai non in grado di porre rimedio ai danni cagionati, sia stata il frutto di una presa di conoscenza della disastrosa situazione in cui versa il mercato edile e non voglia costituire strumento di propaganda elettorale.
    Riteniamo altresì che l'incarico suddetto, dovrà essere svolto secondo criteri di equità, giustizia e razionalità tenendo costantemente presente tutto il territorio e non parte di esso; le zone montane molto trascurate salvo qualche piccolo contentino; le aree PIP, per mancanza delle quali tanti insediamenti produttivi si sono perduti; ecc.
    L'approvazione di un piano regolatore generale che, tenga conto di tutto il territorio in maniera equa, sarà l'unico strumento attraverso il quale si potrà risanare e rilanciare l'attività edilizia palesemente in declino.

    4) AREA: RISANAMENTO DEL BILANCIO

    Ogni cittadino galatrese sa perfettamente quali sono le condizioni finanziarie del Comune per averne vissuto gli effetti disastrosi sulla propria pelle.
    Riteniamo, quindi, che sarebbe in questa sede inutile discutere la materia del bilancio o tentare di prospettare ipotesi di risanamento dello stesso.
    Sottolineamo solo che, secondo quanto documentato dai dati di bilancio:
    l'indebitamento totale del Comune ha raggiunto limiti storici.
    In ultima battuta precisiamo che, poiché riteniamo sia doveroso garantire la massima trasparenza dell'attività amministrativa ci impegneremo sin da subito alla pubblicazione di un Bollettino Ufficiale periodico, all'interno del quale, appositi spazi saranno riservati agli interventi della minoranza consiliare e dei cittadini tutti, al fine di garantire a chiunque la possibilità di intervenire nel dibattito costruttivo che, ci auguriamo serenamente si aprirà all'indomani delle elezioni amministrative del 13 maggio 2001.

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