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Ancora sulla situazione
demografica a Galatro

Francesco Distilo
26.3.24 - In risposta a un commento di una lettrice sul mio precedente articolo, ho evidenziato che i cambiamenti demografici necessitano di tempo per diventare evidenti.

In questo contesto, desidero fare riferimento ad un lavoro di Nicola Pettinato, nostro concittadino che già nel 2003 trattò questa tematica con grande acume, superando di gran lunga il mio tentativo di analisi.

Prima di approfondire l’argomento, desidero esprimere la mia gratitudine a Pettinato. Le sue preziose ricerche sono state condivise con me, ed ora con i lettori di Galatro Terme News, che avranno la possibilità di scaricare e leggere integralmente il suo lavoro, riportato in basso, dopo la fine del mio testo.

Nel suo studio, Nicola Pettinato pone in risalto che dal 1994 ad aprile 2003 si osserva un marcato decremento demografico, dopo un periodo di circa trent'anni in cui la popolazione di Galatro si era mantenuta stabile intorno ai tremila residenti (Grafico A).


Grafico A - Andamento popolazione di Galatro dal 1959 al 2001

Nella sua analisi Pettinato illustra, inoltre, che negli anni 1999 e 2001 a Galatro si registrava un'assenza significativa di cittadini in età lavorativa, ovvero tra i venti e i sessanta anni (Grafico B).


Grafico B

Il grafico A evidenzia, ancora, che nel 2001, nonostante il declino demografico, la popolazione si manteneva sopra le 2200 unità. Un recente studio demografico ha evidenziato, però, una progressiva diminuzione della popolazione a Galatro e nei tre comuni considerati per omogeneità culturale e sociale nel precedente intervento: Giffone, Maropati e Feroleto della Chiesa. Questo trend è stato osservato nel periodo che va dal 1° gennaio 2020 al 1° gennaio 2023.

Il comune di Galatro ha registrato, nel periodo considerato, una significativa flessione demografica, passando dai 1570 residenti del 2020 ai 1449 del 2023, con una perdita netta di 121 individui. Questo corrisponde a una riduzione di 77,07 residenti ogni mille abitanti, il dato più alto tra i comuni analizzati.

Anche Feroleto della Chiesa ha sperimentato una diminuzione, con 77 abitanti in meno rispetto al 2020, rappresentando una perdita di 48,43 residenti ogni mille abitanti. Giffone ha subito una contrazione di 95 unità, passando da 1710 a 1615 abitanti, equivalente a una perdita di 55,56 residenti per mille. Il dato meno drastico è stato registrato a Maropati, con una diminuzione da 1425 a 1357 abitanti, pari a 47,72 per mille abitanti.

Ritornando al grafico A, basato sui dati elaborati da Nicola Pettinato, si nota chiaramente che la diminuzione dei residenti ha avuto inizio nel 1994. È indubbio che i cambiamenti demografici si manifestino nel lungo termine. Ad esempio, gli effetti di una crisi delle nascite non sono immediatamente evidenti. Questi diventano chiari solo dopo alcuni anni, come quando si presenta la necessità di formare una nuova classe della scuola primaria.

Lo stesso principio vale per l’emigrazione: i suoi effetti saranno visibili solo in futuro. Pertanto, è importante considerare questi fattori quando si analizzano le tendenze demografiche. È quindi fondamentale adottare, già da subito, strategie mirate, come politiche di natalità e incremento delle opportunità di lavoro, per contrastare questa tendenza al declino demografico.

In sostanza, i dati demografici riflettono le dinamiche sociali ed economiche delle piccole comunità e rappresentano un importante campanello d’allarme per le politiche locali. Infatti, la diminuzione demografica non è solo una questione numerica, ma riflette la trasformazione della vita quotidiana delle comunità, con giovani che si spostano per opportunità di studio o lavoro e una popolazione anziana che aumenta in proporzione. Questo declino influisce su molti aspetti della vita comunale, dalla sostenibilità dei servizi alla vitalità delle tradizioni locali.


Popolazione a Galatro e paesi limitrofi dal 2020 al 2023


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A PROPOSITO DI NUMERI...
Nicola Pettinato

I dati Istat relativi al censimento 2001 sono una novità solo per chi, nell’ultimo decennio non ha fatto altro che imitare gli struzzi nascondendo la testa sotto la sabbia.

Ho appena letto l’articolo di Umberto Di Stilo pubblicato dalla Gazzetta del Sud del 20 aprile 2003 e mi sono posto una domanda: le riflessioni di Di Stilo, sono solo opinioni personali oppure hanno un riscontro oggettivo dal punto di vista statistico?

L’amore che nutro nei confronti di Galatro mi induce a credere che il posto in cui vivo non sia «un ricovero stabile per pensionati ed anziani desiderosi di concludere la loro esistenza in un ambiente sereno», i numeri, al contrario, mi hanno messo con le spalle al muro, anzi oserei dire che la situazione è ancora peggiore rispetto a quanto denunciato da Di Stilo.

Purtroppo è fin troppo evidente che non lasciano Galatro soltanto i padri di famiglia senza un reddito ma anche interi nuclei familiari senza nessun problema dal punto di vista economico semplicemente perché Galatro risulta invivibile. Anche le esigenze più elementari sono di fatto negate; un esempio? … presto fatto: dalle nostre parti è impossibile persino scambiare qualche parola e socializzare a meno che non ci si incontri per puro caso in piazza Matteotti oppure non si frequenti uno dei bar del luogo, per chi come me è astemio e non gioca a briscola o tressette una volta scartata la seconda ipotesi non restano alternative!

Di Stilo afferma che «Galatro è… in coma», io credo che non ci resti altro da fare che redigere il certificato di morte. Il trend demografico negativo è ormai una realtà da tempo; come dimostra il seguente grafico, il calo demografico è particolarmente evidente dal ’94 ad oggi, dopo circa trent'anni di popolazione stabile intorno ai tremila abitanti:


Andamento popolazione di Galatro dal 1959 al 2001

Ulteriore elemento di preoccupazione è la distribuzione degli abitanti per fasce di età, i dati relativi al primo gennaio 2001 confermano la tesi di Di Stilo: Galatro si avvia ormai a diventare un paese di vecchi, infatti l’età media ponderata dei galatresi risulta essere di 42,9 anni contro i 39,1 della regione Calabria; il 24,2% degli abitanti ha più di 65 anni (con un “gap” del 7% in più rispetto alla media ponderata della regione Calabria).

Anche in questo caso è possibile, in base agli ultimi dati ISTAT disponibili in relazione alla stratificazione della popolazione per fasce di età, elaborare un secondo grafico:


Gli altri censimenti effettuati dall’Istituto Nazionale di Statistica, quello dell’industria e dei servizi e quello dell’agricoltura, disegnano un quadro devastante del tessuto produttivo galatrese che risulta praticamente inesistente.

La nostra agricoltura è assolutamente fuori da ogni mercato, non si vede neanche l’ombra di una filiera produttiva o di un distretto agro-alimentare, nonostante le enormi potenzialità nessuno dei nostri prodotti è riconducibile ad una qualsivoglia forma di protezione (doc, dop etc…) i caratteri dominanti sono l’assenza pressocchè totale di forme associative fra imprenditori e la conseguente “atomizzazione” delle aziende, le quali sono per il 99% a conduzione diretta (998 su 1009), la SAU è di 3082 ettari, di questi 1294 sono utilizzati da 985 aziende con una media di poco superiore ad un ettaro a testa… la forza lavoro riconducibile al settore agricolo è di 581 unità, inferiore quindi persino al numero delle aziende!

Il quadro, se possibile, è ancora peggiore in tema di industria e servizi, a Galatro esistono appena 206 posti di lavoro dei quali 107 (il 52%) nel settore dei “servizi non di mercato” cioè direttamente o indirettamente riconducibili ad istituzioni pubbliche. L’industria è di fatto inesistente con appena tre UL, il confronto è improponibile persino con i comuni limitrofi: Giffone conta 6 UL, Feroleto 15, Maropati ben 28 e addirittura la minuscola Candidoni che conta appena 410 abitanti vanta ben 31 addetti in più rispetto a Galatro.

Mentre Galatro muore i cittadini e gli amministratori galatresi non hanno la benchè minima consapevolezza del disastro e continuano ad ignorare i problemi.

Sembra di trovarsi a bordo del Titanic: si ride, si balla e ci si diverte senza rendersi conto di essere in rotta di collisione con l’iceberg che rischia di cancellare Galatro se non dalle carte geografiche almeno dal consesso della società civile, attiva e dinamica del Paese.

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Scarica l'articolo "A proposito di numeri" di Nicola Pettinato (PDF) 79 KB

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